La condanna e il silenzio del prete
Lawrence Hecker, un prete cattolico in pensione di 93 anni, è stato condannato all’ergastolo da una giudice del tribunale penale di New Orleans. L’uomo si era dichiarato colpevole di stupro su un minore a dicembre, ma all’udienza di condanna ha taciuto, rifiutando l’opportunità di scusarsi con le sue vittime.
La vittima, che aveva circa 16 anni quando Hecker lo aggredì nel 1975 in una chiesa accanto a una scuola superiore, ha descritto il suo stupro in modo straziante. “Non lo perdono”, ha detto, aggiungendo che secondo lui l’arcidiocesi dovrebbe essere ritenuta responsabile, perché ha protetto Hecker dalle autorità di polizia per decenni.
Le testimonianze delle vittime
Anche altre vittime di abusi sessuali da parte di Hecker hanno parlato all’udienza di condanna. Una di loro lo ha definito “un animale”. Le testimonianze delle vittime, scongiurate dalla dichiarazione di colpevolezza del religioso, hanno evidenziato il profondo impatto che gli abusi hanno avuto sulle loro vite.
La responsabilità dell’istituzione
Questo caso solleva ancora una volta la questione della responsabilità delle istituzioni religiose nei confronti degli abusi sessuali commessi dai loro membri. È inaccettabile che un prete, come Hecker, sia stato protetto per decenni dalle autorità, permettendogli di continuare a compiere i suoi crimini. La Chiesa deve assumersi la propria responsabilità e adottare misure concrete per prevenire futuri abusi e per garantire che le vittime siano ascoltate e supportate.