Il Luna Park di Buenos Aires rischia la demolizione: un’eredità sportiva a rischio
atlante
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Il Luna Park di Buenos Aires a rischio demolizione
Il Luna Park, l’iconico tempio della boxe di Buenos Aires, potrebbe essere demolito. La notizia è emersa dai media locali, che hanno evidenziato una clausola nel recente contratto di concessione per 40 anni con Live Nation Entertainment. Questa clausola consentirebbe la costruzione di un nuovo edificio al posto dell’attuale struttura, progettata nel 1932 e dichiarata monumento nazionale nel 2007.
La struttura, che ha ospitato leggende come Carlos Monzón e Diego Maradona, rischia di essere sacrificata in nome del progresso. La decisione ha suscitato critiche, con molti che si oppongono alla demolizione di un luogo così importante per la storia e la cultura argentina.
La controversia sulla concessione
La controversia si concentra sulla decisione dell’Arcivescovato della Città di Buenos Aires e dell’Associazione Civile Salesiana, attuali proprietari del Luna Park, di concedere la struttura in locazione. L’eredità del Luna Park è stata lasciata loro dalla vedova del suo proprietario originale, il leggendario organizzatore Tito Lectoure.
La concessione a Live Nation Entertainment ha sollevato dubbi sulla tutela del patrimonio storico e culturale del Luna Park. La clausola che consentirebbe la demolizione ha acceso un dibattito sulla priorità tra sviluppo e conservazione.
Il ruolo del Papa Francesco
A salvare il Luna Park, oltre alla Commissione nazionale per i monumenti, potrebbe essere lo stesso Papa Francesco. Secondo l’accordo sull’eredità della vedova Lectoure, il Papa avrebbe l’ultima parola sul destino del Luna Park. La sua decisione potrebbe determinare se il tempio della boxe di Buenos Aires sarà preservato o demolito.
Un patrimonio in bilico
La possibile demolizione del Luna Park solleva una questione fondamentale: come conciliare il progresso con la preservazione del patrimonio storico e culturale? Il Luna Park rappresenta un pezzo importante della storia argentina, non solo per lo sport ma anche per la cultura e la società. La sua demolizione sarebbe una perdita significativa per la città di Buenos Aires e per l’intera nazione.
