Un’Infanzia Spezzata dalla Guerra
“Il Frutteto di Damasco” ci introduce in un mondo di pace e bellezza, quello dell’infanzia di Aissa a Daraya nel 1995. La campagna siriana, con i suoi profumi e la sua natura rigogliosa, fa da sfondo alle giornate spensierate di un bambino che gioca libero nella fattoria di famiglia. Ma l’idillio viene bruscamente interrotto dall’arrivo della scuola, dove l’istruzione è permeata di propaganda e terrore. La dittatura, con la sua oppressione, segna l’inizio della fine dell’infanzia di Aissa, che, una volta adulto, si unirà a un gruppo di attivisti per opporsi al regime. L’esplosione della rivoluzione nel 2011 lo costringe a fuggire in Francia, lasciandosi alle spalle la sua casa e la sua famiglia.
La Famiglia Divisa: Tra Macerie e Speranza
La guerra ha lacerato la famiglia di Aissa, disperdendola in diverse parti del mondo. Fulla, la sorella di Aissa, si rifugia in Libano con la figlia Nermine e il padre Mustafa. Nermine, una ragazzina di dodici anni, porta con sé il peso del dolore e della perdita, ma anche il desiderio di libertà e di un futuro migliore. Il suo sguardo si rivolge a Parigi, a un mondo lontano e sconosciuto, ma pieno di fascino e di speranza. La famiglia, pur divisa, è unita da un forte senso di appartenenza e da un desiderio profondo di ritrovarsi, di riassaporare il profumo degli alberi di Daraya, simbolo di un passato sereno e di un futuro che si spera possa essere migliore.
Un’Esordio Letterario Promising
“Il Frutteto di Damasco” è il primo romanzo di Camille Neveux, scrittrice e giornalista francese esperta del mondo arabo e mediorientale. Il romanzo, tradotto in italiano da Maddalena Togliani, è un’opera intensa e coinvolgente che ci immerge nel cuore della guerra siriana, mostrandoci le sue conseguenze devastanti sulle vite di persone comuni. La scrittura di Neveux è precisa e evocativa, capace di trasmettere le emozioni e i sentimenti dei personaggi con grande sensibilità. Il romanzo è un invito a riflettere sul dolore e sulla speranza, sulla forza della famiglia e sulla fragilità della pace.
Un’Ombra di Guerra sulla Cultura
“Il Frutteto di Damasco” è un romanzo che ci ricorda come la guerra non solo distrugge le vite, ma anche la cultura e le tradizioni di un popolo. La famiglia di Aissa, separata dalla guerra, è un simbolo della dispersione e della frammentazione che la guerra provoca. La speranza di ritrovare la pace e la serenità del passato è un filo conduttore che unisce i personaggi, un filo che ci invita a riflettere sul valore della pace e sulla necessità di costruire un futuro migliore per tutti.