Aula vuota, governo in ritardo
L’inizio della seduta alla Camera per l’approvazione della legge di bilancio è stato segnato da un’assenza imbarazzante: i banchi del governo erano deserti. Un’immagine che ha immediatamente scatenato le proteste delle opposizioni, che hanno denunciato una “gestione caotica e irrispettosa” e una “mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento”. L’incidente si è verificato mentre la premier Giorgia Meloni era impegnata al Consiglio europeo, con la mattinata segnata da contatti frenetici fra Roma e Bruxelles. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, è stato costretto a chiedere scusa per il ritardo, ponendo la questione di fiducia e garantendo il “massimo impegno” per evitare che simili episodi si ripetano.
Scontro interno alla maggioranza
Dietro l’immagine simbolo della manovra, si cela un profondo scontro interno alla maggioranza, soprattutto fra FdI e Lega. Le tensioni riguardano anche il rapporto fra Palazzo Chigi e il Mef, con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al centro di diverse critiche. Alcuni esponenti di FdI hanno espresso perplessità per i modi in cui il Mef ha gestito la manovra, accusando Giorgetti di una conduzione troppo solitaria e di aver inserito troppe misure localistiche su richiesta della Lega. Il tema sarà affrontato meglio ai piani alti del governo lunedì, quando è in programma un Consiglio dei ministri.
La legge di bilancio approda in aula
Nonostante le tensioni interne, la legge di bilancio è arrivata in aula con un maxi-emendamento che raccoglie circa 300 emendamenti, dalla riscrittura della tassazione sulle criptovalute alle pensioni, passando per i fondi per lo psicologo nelle scuole. Tra gli emendamenti, numerose micronorme a favore dei territori, presentate e votate da tutti i partiti di maggioranza. La legge di bilancio è composta dal solito articolo unico del maxi-emendamento, senza il temuto ritorno tecnico in commissione o stralci. A sorpresa, si è formata una sovracopertura di poco sotto i 100 milioni nel 2025 e di poco sopra nel 2026. Il governo ha due opzioni: migliorare i saldi o destinarli nel conto di controllo.
Il futuro della maggioranza
L’incidente dell’aula vuota è un segnale preoccupante per la maggioranza, che rischia di lasciare qualche segno sulla sua tenuta. Alcuni parlamentari di centrodestra hanno parlato di un “clima da pre-campagna elettorale”, e si teme che a gennaio si capirà di quale entità sarà l’impatto di questa vicenda sulla maggioranza. Il ministro Giorgetti ha liquidato la questione come “beghe da pollaio”, ma è difficile non vedere in questo incidente un riflesso delle tensioni interne alla maggioranza.
Un segnale di debolezza?
L’incidente dell’aula vuota è un segnale preoccupante per la maggioranza, che rischia di lasciare qualche segno sulla sua tenuta. L’assenza del governo durante l’approvazione della legge di bilancio, considerata la più importante dell’anno, è un segno di disorganizzazione e di mancanza di rispetto per il Parlamento. Le tensioni interne alla maggioranza, soprattutto fra FdI e Lega, rischiano di inficiare la capacità del governo di portare avanti il suo programma. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione nei prossimi mesi.