Minaccia su muro di Amazon
Un’inquietante scritta è apparsa su un muro del magazzino Amazon di via Toffetti a Milano: “Amazon impara la P38 spara”. L’autore, Francesco Savino Memeo, 35 anni, è il figlio di Giuseppe Memeo, ex terrorista noto per la foto che lo ritrae mentre punta una P38 contro gli agenti durante la manifestazione del 14 maggio 1977 a Milano, diventando un simbolo degli anni di piombo.
Il giovane è stato denunciato per minaccia aggravata al termine di un’indagine del comando provinciale di Milano, avviata dopo la denuncia presentata da un dipendente di Amazon il 18 novembre scorso. La scritta, tracciata con un pennarello nero in un corridoio del magazzino, è stata rimossa e il responsabile identificato.
Perquisizione e precedente penale
Durante le perquisizioni in casa di Memeo, i carabinieri hanno trovato gli abiti indossati dal padre durante la manifestazione del 1977, sequestrando anche il suo cellulare. Memeo ha un precedente penale per resistenza a pubblico ufficiale e non risulta legato ufficialmente a sigle o gruppi.
L’episodio ha suscitato preoccupazione per la sicurezza del magazzino Amazon e per la possibile presenza di un clima di tensione e minaccia all’interno del luogo di lavoro.
L’eredità degli anni di piombo
Il gesto di Memeo riporta alla luce un passato oscuro e violento, riaccendendo il dibattito sull’eredità degli anni di piombo e sulla loro influenza sulle generazioni successive. È importante riflettere sul fatto che il figlio di un ex terrorista, pur non essendo ufficialmente legato a gruppi o sigle, abbia scelto di esprimere la sua rabbia e frustrazione con una minaccia di violenza. Questo episodio ci ricorda la necessità di affrontare il passato con onestà e di promuovere la cultura della legalità e del dialogo per evitare che la violenza diventi un’eredità che si tramanda di generazione in generazione.