Il Tar annulla l’ammonimento per atti persecutori
Il Tar della Valle d’Aosta ha annullato l’ammonimento del questore nei confronti di un uomo che per mesi ha tentato di corteggiare una maestra della scuola frequentata dalle sue due figlie. Il collegio giudicante ha ritenuto che i comportamenti dell’uomo, seppur sgraditi alla donna, non fossero “minacciosi o molesti” al punto da configurare il reato di atti persecutori. Il ricorrente, secondo il Tar, si sarebbe “limitato ad un corteggiamento, seppur sgradito, mai minaccioso o molesto”.
Il corteggiamento insistente
L’uomo avrebbe tentato “insistentemente approcci di natura sentimentale” nei confronti della maestra a partire dall’ottobre 2022, con messaggi, lettere e regali, come cioccolato, bigiotteria, profumi e fiori. La donna, dapprima in modo “delicato ed implicito”, poi in modo “esplicito e diretto”, avrebbe espresso la sua “assoluta mancanza di interesse”. Nonostante ciò, l’uomo avrebbe continuato a insistere, tentando anche di convincere conoscenti comuni a intercedere per un incontro con la donna. Dopo essere stato bloccato su ‘Messenger’ e ‘Whatsapp’, avrebbe continuato a cercare di contattarla.
L’ammonimento e la richiesta di percorso psichiatrico
L’ammonimento del questore, in chiave preventiva rispetto al reato di atti persecutori, era scattato nel marzo scorso su richiesta dell’insegnante. Il questore aveva anche invitato l’uomo a sottoporsi a un “percorso di recupero e stabilizzazione delle devianze riconducibili alle condotte persecutorie” in psichiatria.
Considerazioni sull’interpretazione del reato di atti persecutori
La sentenza del Tar solleva importanti questioni sul confine tra un corteggiamento sgradito e il reato di atti persecutori. Il caso evidenzia la difficoltà di interpretare la legge in situazioni in cui la linea di demarcazione tra un comportamento insistente e un comportamento minaccioso o molesto può essere labile. La sentenza del Tar, pur essendo motivata con la necessità di evitare l’eccessiva penalizzazione di comportamenti non necessariamente persecutori, potrebbe suscitare preoccupazione in chi si trova a subire un corteggiamento insistente e sgradito, temendo che la sua esperienza non venga riconosciuta come un vero e proprio reato.