Un settore in crescita, ma con un valore aggiunto stagnante
L’industria cinematografica e audiovisiva italiana, con 10.968 imprese attive, rappresenta lo 0,2% del totale delle imprese in Italia, generando un valore aggiunto pari a 6,59 miliardi di euro. Il settore ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, con un aumento del numero di imprese e produzioni. Tuttavia, il valore aggiunto non ha seguito lo stesso trend, mostrando una leggera flessione nel 2022 (-0,8%) e non raggiungendo ancora i livelli del 2017.
Tra il 2012 e il 2022, il numero di imprese cinematografiche è aumentato del 25,8%, con un tasso di crescita annuo medio del 2,9%. Le microimprese sono aumentate del 29,4%, mentre le grandi imprese del 38,5%. Al contempo, si sono ridotte le imprese di piccola dimensione (-19,6%). Questo ha portato ad un netto aumento (+2,7%) del peso delle microimprese sul totale delle imprese del settore.
Parallelamente, la produzione di film per il cinema è aumentata sensibilmente nell’ultimo decennio, con un incremento di 236 film prodotti tra il 2012 e il 2023. Nel 2023 sono stati prodotti 402 film per il cinema, con un incremento del 13,8% rispetto al 2022. Tuttavia, come sottolineato da Massimiliano Parco, l’incremento di film italiani prodotti non ha generato un corrispettivo incremento in termini di ricavi.
Nel settore audiovisivo, tra il 2020 e il 2023, il numero di opere audiovisive italiane prodotte si è incrementato di 143 prodotti, con un aumento significativo per la TV (+128%) e per il web (+162,5%). La quota di prodotti audiovisivi italiani per la distribuzione su piattaforme web sul totale è aumentata, passando dal 9,5% nel 2015 al 34% nel 2023.
Nonostante la crescita, il settore deve affrontare diverse sfide, come il recupero di spettatori nelle sale cinematografiche, ancora inferiore ai livelli pre-pandemia, e la produttività del settore che ha mostrato una tendenza al ribasso negli ultimi dieci anni, a causa di un aumento dell’occupazione senza un corrispondente incremento del valore aggiunto.
Le sfide per il futuro
Il settore cinematografico e audiovisivo italiano è chiamato a rispondere alle sfide del futuro, cercando un equilibrio tra tradizione e innovazione. Secondo Francesco Baldi, l’industria deve investire in esperienze cinematografiche distintive che possano competere con le piattaforme digitali.
La digitalizzazione e l’evoluzione dei modelli di consumo dei contenuti audiovisivi hanno portato a un cambiamento significativo nel panorama cinematografico. Le piattaforme di streaming online hanno guadagnato terreno, offrendo un’ampia scelta di contenuti a un costo accessibile. Di conseguenza, il settore cinematografico deve adattarsi a questa nuova realtà, offrendo esperienze uniche e coinvolgenti che possano attirare il pubblico.
Un’altra sfida importante è il recupero di spettatori nelle sale cinematografiche. Nonostante una crescita di presenze nel 2023 del 58,6% rispetto all’anno precedente, il numero di spettatori è ancora inferiore ai livelli pre-pandemia. Per attirare il pubblico nelle sale, il settore deve investire in film di qualità e in esperienze immersive che possano competere con l’offerta delle piattaforme digitali.
Infine, il settore deve affrontare la sfida della produttività. L’aumento dell’occupazione senza un corrispondente incremento del valore aggiunto ha portato a una tendenza al ribasso della produttività negli ultimi dieci anni. Per migliorare la produttività, il settore deve investire in tecnologie innovative e in processi di lavoro più efficienti.
L’impatto geografico
Le produzioni cinematografiche e audiovisive si concentrano maggiormente a Roma (23,3%), Milano (16,6%), Torino (3,4%) e Napoli (3,3%), dando lavoro a oltre 60 mila persone.
La concentrazione di produzioni in queste città è dovuta a una serie di fattori, tra cui la presenza di infrastrutture, di professionisti qualificati e di incentivi fiscali. Tuttavia, è importante promuovere lo sviluppo del settore cinematografico e audiovisivo in altre regioni d’Italia, per favorire la diffusione della cultura e dell’arte in tutto il territorio nazionale.
Un futuro incerto
L’industria cinematografica e audiovisiva italiana si trova a un bivio. Da un lato, il settore ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, con un aumento del numero di imprese e produzioni. Dall’altro lato, il valore aggiunto non ha seguito lo stesso trend, mostrando una leggera flessione nel 2022 e non raggiungendo ancora i livelli del 2017.
Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di adattarsi alle sfide del mercato globale. La digitalizzazione e l’evoluzione dei modelli di consumo dei contenuti audiovisivi hanno portato a un cambiamento significativo nel panorama cinematografico. Le piattaforme di streaming online hanno guadagnato terreno, offrendo un’ampia scelta di contenuti a un costo accessibile. Di conseguenza, il settore cinematografico deve adattarsi a questa nuova realtà, offrendo esperienze uniche e coinvolgenti che possano attirare il pubblico.
È necessario investire in esperienze cinematografiche distintive che possano competere con le piattaforme digitali, cercando un equilibrio tra tradizione e innovazione. Il settore deve anche affrontare la sfida della produttività, investendo in tecnologie innovative e in processi di lavoro più efficienti.
Il futuro del cinema italiano è incerto, ma con la giusta dose di creatività, innovazione e investimenti, il settore può continuare a crescere e a contribuire all’economia italiana.