Borse europee in rosso dopo i segnali di una pausa della Fed
Le borse europee hanno aperto la giornata in ribasso, confermando il trend negativo avviato ieri dopo i segnali di una possibile pausa nel taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) e i forti cali di Wall Street. La Borsa di Madrid ha registrato il calo più consistente, scendendo dell’1,4%. Londra e Parigi hanno perso l’1,2%, mentre Francoforte, Amsterdam e Milano hanno registrato un calo dell’1,1%.
Il sentiment negativo è stato alimentato dalle aspettative di un rallentamento della crescita economica globale, con i timori che la Fed potrebbe presto interrompere il ciclo di tagli dei tassi, che ha sostenuto i mercati finanziari negli ultimi mesi. Inoltre, le tensioni geopolitiche, in particolare la guerra in Ucraina, continuano a pesare sull’umore degli investitori.
Tim crolla del 4% dopo l’offerta per Sparkle
In Piazza Affari, la giornata è stata segnata da un forte calo di Tim, che ha perso il 4% a 0,26 euro. Il titolo ha subito una pesante reazione all’offerta di Mef e Asterion per Sparkle, la controllata di Tim che si occupa di infrastrutture di telecomunicazioni. La proposta di acquisizione è stata vista con preoccupazione dagli investitori, che temono che possa portare a una frammentazione del gruppo Tim.
Tra gli altri titoli in calo, Stm ha ceduto il 5%, mentre nel settore finanziario Mediobanca ha registrato una performance negativa. Al contrario, Unipol ha guadagnato lo 0,9% e Saipem l’1,1%.
Spread e cambio euro-dollaro
Lo spread Btp-Bund si è mantenuto stabile a 118 punti, mentre l’euro si è rafforzato contro il dollaro, scambiando a 1,04. Il Bitcoin, che nella notte era sceso sotto i 100.000 dollari, ha recuperato la soglia psicologica, attestandosi attualmente a 101.000 dollari.
Un contesto incerto per i mercati finanziari
Le borse europee si trovano in un contesto di grande incertezza, con i segnali di una possibile pausa della Fed che alimentano i timori di un rallentamento della crescita economica globale. Le tensioni geopolitiche, la guerra in Ucraina e l’inflazione persistente continuano a pesare sull’umore degli investitori. In questo scenario, è probabile che i mercati rimangano volatili nelle prossime settimane, con i trader che cercano di interpretare i segnali economici e politici che potrebbero influenzare le loro decisioni di investimento.