Un ‘tesoretto’ da 1,225 miliardi di euro
Secondo un’audizione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’evasione assicurativa in Italia potrebbe fruttare un ‘tesoretto’ di circa 1 miliardo e 225 milioni di euro. A rivelarlo è stato Antonio Coviello, Garante nazionale degli assicurati e docente di Marketing assicurativo nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. La cifra, rilevante, deriva da un calcolo che tiene conto del numero di veicoli non assicurati in circolazione e del corrispettivo degli oneri fiscali e parafiscali per ogni veicolo.
Secondo i dati presentati da Coviello, in Italia circolano circa 2,8 milioni di veicoli non assicurati, un numero in aumento rispetto ai 2,585 milioni del 2022. La situazione è aggravata dal fenomeno della “estero-vestizione” con veicoli immatricolati all’estero, soprattutto in Polonia, che sfuggono ai controlli.
Coviello ha proposto un sistema per incrociare le banche dati dei proprietari di veicoli (Pra) con quella dei mezzi assicurati (Ania). Questo metodo consentirebbe di individuare facilmente i veicoli non assicurati e di notificare ai proprietari l’obbligo di regolarizzare la posizione.
I benefici del recupero dell’evasione
Il recupero di questa evasione permetterebbe di raccogliere oltre 5 miliardi di euro, una cifra paragonabile a una piccola manovra finanziaria, con benefici sia economici che sociali. Infatti, moltiplicando un premio medio lordo di 2mila euro di riferimento per la classe 14 di ingresso, il corrispettivo degli oneri fiscali e parafiscali ammonterebbe a 437.50 euro che, moltiplicato per 2,8 milioni di veicoli, corrisponde ad una evasione complessiva pari a 1.225 milioni di euro per oneri fiscali e parafiscali.
I fondi recuperati non solo porterebbero a una riduzione dei premi assicurativi, ma garantirebbero anche nuove entrate per lo Stato. Attualmente, circa il 29% dei premi RCA è destinato a Servizio Sanitario Nazionale (10,5%), Fondi provinciali (16% in molte province), Fondo Vittime della Strada (2,5%). Il recupero dell’evasione permetterebbe di istituire, secondo Coviello, “un fondo di sostegno per le classi sociali più deboli, aiutandole a sostenere i costi delle polizze”.
Un problema complesso e multiforme
L’evasione assicurativa è un problema complesso e multiforme, con cause e conseguenze che vanno ben oltre il semplice mancato pagamento di un premio. La mancanza di assicurazione non solo priva lo Stato di importanti entrate, ma espone anche i cittadini a rischi di incidenti e danni senza copertura. La proposta di Coviello di incrociare le banche dati è un passo importante per contrastare questo fenomeno, ma è necessario un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori del sistema assicurativo e che tenga conto delle diverse sfaccettature del problema.