L’accusa di “mercato delle vacche” e la critica alla linea della Svp
Eva Klotz, ex consigliera provinciale di Suedtiroler Freiheit, ha lanciato un’accusa pesante nei confronti della Svp, il principale partito politico altoatesino, in merito alla riforma dell’autonomia. Klotz ha definito la linea della Svp come un “mercato delle vacche” con Fratelli d’Italia, criticando la volontà del partito di “scendere a compromessi per nuove competenze” a scapito di elementi essenziali di tutela dei gruppi linguistici tedesco e ladino dell’Alto Adige.
Secondo Klotz, la Svp starebbe rinunciando a principi fondamentali per ottenere un’autonomia “di facciata”, accontentandosi di “piccole concessioni” in ambito amministrativo in cambio di un accordo con Fratelli d’Italia.
“Quando Karl Zeller annuncia che la Svp vuole ‘scendere a compromessi per nuove competenze’ – osserva l’ex consigliera provinciale – appare evidente che non si parla più di ripristinare l’autonomia, ma di distrarsi mettendo al centro del ‘patto’ con Roma piccole concessioni in ambito amministrativo.”
La preoccupazione per la rinuncia alla clausola dei quattro anni di residenza
Klotz ha espresso particolare preoccupazione per l’ipotesi di “rinunciare ad un elemento essenziale di tutela dei gruppi linguistici tedesco e ladino dell’Alto Adige”, ovvero la clausola dei quattro anni di residenza per esercitare il diritto di voto attivo. Secondo Klotz, il presidente della commissione dei sei, Alessandro Urzi, “non rinuncia al suo obiettivo principale, ovvero la rinuncia della Svp alla clausola dei quattro anni di residenza”.
“Nella sostanza, però, cade una pietra miliare della nostra tutela, mentre la nomina di un parlamentare riguarda la copertura di un posto il cui titolare deve solo garantire il rispetto delle leggi italiane”, ha affermato Klotz.
Il timore di un’autonomia ‘di facciata’ e la strategia di Roma
Klotz ha espresso il timore che la Svp stia cedendo a una strategia di Roma che punta a ottenere una maggioranza in Alto Adige a lungo termine.
“Chiunque creda che l’Italia abbia rinunciato al suo principale obiettivo di ottenere una maggioranza in Alto Adige a lungo termine si sbaglia. Ciò che non può ottenere con i propri rappresentanti o con i molti immigrati che si dichiarano italiani, lo otterranno quei sudtirolesi che non si preoccupano di nulla che non vada a loro vantaggio personale”, ha concluso Klotz.
Un’analisi critica della situazione
La dichiarazione di Eva Klotz solleva un punto di riflessione importante. La riforma dell’autonomia altoatesina è un tema complesso e delicato, che coinvolge interessi diversi e spesso contrastanti. La preoccupazione di Klotz per la possibile perdita di elementi essenziali di tutela per i gruppi linguistici tedesco e ladino è comprensibile e merita un’attenta analisi. La Svp, da parte sua, dovrà dimostrare di avere una strategia chiara e coerente per la riforma dell’autonomia, che non si limiti a “piccole concessioni” ma garantisca la tutela dei diritti e delle identità di tutti i gruppi linguistici dell’Alto Adige.