La scomparsa di un simbolo della lotta contro l’amianto
Il mondo della lotta contro l’amianto è in lutto per la scomparsa di Éric Jonckheere, presidente dell’Abeva (Associazione belga delle famiglie vittime dell’amianto). Jonckheere, 66 anni, è morto a causa di un mesotelioma, la più grave delle malattie legate all’amianto. La sua morte arriva a poche settimane dalla scomparsa di Romana Blasotti Pavesi, volto storico e presidente onorario dell’Afeva (Associazione familiari vittime amianto) di Casale Monferrato.
Jonckheere, come la Pavesi, era stato esposto all’amianto da giovane. Il presidente dell’Abeva era stato esposto al polverino killer dell’Eternit a Kapelle-op-den-Bos, e altri quattro membri della sua famiglia sono già morti per le stesse cause. La sua storia è un monito sulla pericolosità dell’amianto e sulla necessità di combattere per la giustizia e il risarcimento per le vittime.
Un impegno per la giustizia e il risarcimento
Jonckheere ha dedicato la sua vita alla lotta contro l’amianto, impegnandosi per ottenere giustizia e risarcimento per le vittime di questa malattia. Si è battuto per il riconoscimento delle colpe dei responsabili e per un giusto risarcimento per le vittime. Il suo impegno non era mosso da un sentimento di vendetta, ma dalla necessità di ottenere giustizia per le vittime e le loro famiglie.
“Éric Jonckheere ha partecipato attivamente alle varie iniziative del movimento internazionale e anche a Casale”, ricorda Bruno Pesce, portavoce Afeva. “Come anche noi a Bruxelles”.
Un vuoto incolmabile
La scomparsa di Jonckheere lascia un vuoto incolmabile nel movimento internazionale per la lotta contro l’amianto. La sua dedizione, il suo coraggio e la sua determinazione saranno ricordati da tutti coloro che si battono per la giustizia e la tutela della salute pubblica. La sua eredità continuerà a ispirare la lotta contro l’amianto e la ricerca di una soluzione definitiva a questo problema.
Un monito per il futuro
La scomparsa di Éric Jonckheere è un monito per tutti noi. L’amianto è una minaccia reale e presente, e la sua pericolosità non deve essere sottovalutata. La lotta contro l’amianto deve continuare, con determinazione e con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la salute di tutti. La memoria di Jonckheere, come quella di Romana Blasotti Pavesi, deve essere un faro per il futuro, un faro che illumini la strada verso un mondo libero dall’amianto.