La strage di Madison
Una ragazza di 15 anni ha aperto il fuoco nella Abundant Life School di Madison, in Wisconsin, uccidendo un insegnante e uno studente e ferendone altri sei. La killer, identificata come Natalie Rupnow, si faceva chiamare Samantha ed è stata descritta da alcuni media americani come una persona transgender. La polizia non ha confermato né smentito questa informazione, sottolineando che la tragedia “non ha nulla a che vedere con il genere nel quale qualcuno si identifica.”
Il movente della sparatoria è ancora sconosciuto, ma sui social media è stata pubblicata una foto della killer che indossa una maglietta con il logo di una band tedesca, identica a quella indossata da Eric Harris, uno dei killer della strage di Columbine del 1999. Questa potrebbe essere una pista da seguire, dato che la ragazza sembrava essere ossessionata dalla strage di Columbine.
Indagini in corso
La polizia sta indagando sul movente della sparatoria e su un possibile “manifesto” pubblicato da una persona che sostiene di essere amica della killer. Le autorità stanno setacciando computer e cellulare di Natalie e perquisendo la casa nella quale viveva con i genitori. I Rupnow stanno collaborando con gli investigatori e le prossime ore saranno cruciali per stabilire il loro ruolo nella tragedia.
La polizia ha anche ricostruito che la chiamata al 911 è stata effettuata da un insegnante di una classe di seconda elementare, e non da un alunno come suggerivano le prime indiscrezioni.
La piaga della violenza armata negli Stati Uniti
La sparatoria alla Abundant Life Christian School di Madison è l’83esima in una scuola o università quest’anno, già una in più del 2023. Di queste, 56 sono avvenute negli istituti che vanno dalle elementari alle superiori, i cosiddetti K-12, 27 nei campus universitari.
Il presidente Joe Biden ha definito la strage “scioccante e irragionevole” e ha ribadito la necessità di un’azione del Congresso per una maggiore stretta sulle armi e il bando dei fucili d’assalto. “Da Newtown a Uvalde, da Parkland a Madison, a tante altre sparatorie che non ricevono attenzione, è inaccettabile che non siamo in grado di proteggere i nostri figli da questa piaga della violenza armata”, ha affermato Biden.
Un problema diffuso
La sparatoria a Madison arriva neanche due settimane dopo un’altra tragedia in una scuola cristiana della California dove, per fortuna, il bilancio è stato soltanto di due bambini feriti e l’assalitore morto suicida. Ma questi due ultimi episodi di violenza vanno ad aggiungersi ad almeno altre 403 stragi negli Stati Uniti quest’anno, secondo il Gun Violence Archive.
L’80% delle armi usate dagli studenti per le sparatorie di massa sono prese a casa della famiglia o di parenti e amici. Questo è un problema che sta diventando sempre più comune negli Stati Uniti, come dimostra il caso di un quattordicenne che ha freddato due studenti e due insegnanti nella sua scuola in Georgia, usando un fucile d’assalto ricevuto come regalo di Natale. Il padre del ragazzo è stato arrestato e incriminato per avergli messo a disposizione l’arma.
L’ombra di Columbine
La strage di Madison è un’ulteriore testimonianza del profondo impatto che la sparatoria di Columbine ha avuto sulla cultura americana. La giovane killer, ossessionata da questa tragedia, ne ha emulato il gesto, dimostrando come la violenza possa essere contagiosa e come le tragedie del passato possano alimentare nuove violenze. Questa è una riflessione importante che dobbiamo fare, soprattutto in un contesto come quello americano, dove la facilità di accesso alle armi da fuoco contribuisce ad alimentare la violenza.