L’emendamento ritirato
L’emendamento presentato da Luca Ferrazzi, consigliere del gruppo misto, per reintrodurre le pensioni e il Tfr per i consiglieri regionali lombardi, è stato ritirato prima della votazione in Aula. La decisione è arrivata dopo che sono emerse divisioni tra i vari gruppi consiliari, con particolare riferimento a Fratelli d’Italia. Sebbene il principio dell’emendamento fosse sostenuto da molti consiglieri, il metodo e la tempistica della proposta hanno suscitato dubbi e perplessità.
Le ragioni del ritiro
Ferrazzi ha commentato il ritiro con una battuta amara, paragonando l’Aula consiliare a Don Abbondio, in riferimento alle difficoltà incontrate nell’approvare l’emendamento. Ha sottolineato che l’emendamento non introduceva un privilegio, ma un principio volontario di una forma previdenziale per i consiglieri, come avviene in altre Regioni. Ha anche espresso la sua delusione per il mancato voto, definendolo un “alibi politico”.
La battaglia continua
Nonostante il ritiro dell’emendamento, Ferrazzi ha assicurato che la questione sarà riproposta in commissione. Ha ribadito che la sua battaglia non è personale, ma è rivolta ai colleghi più giovani che si trovano senza una forma previdenziale, a differenza dei consiglieri di altre Regioni. Ha concluso affermando che il Consiglio regionale ha perso un’occasione importante.
Considerazioni
La vicenda dell’emendamento per le pensioni e il Tfr dei consiglieri regionali lombardi solleva diverse questioni. Da un lato, è comprensibile la preoccupazione per la mancanza di una forma previdenziale per alcuni consiglieri, soprattutto per i più giovani. Dall’altro, è legittimo interrogarsi sulla tempistica e il metodo con cui è stata presentata la proposta, e sul fatto che questa sia stata percepita come un privilegio da alcuni gruppi consiliari. Sarà interessante vedere come si evolverà la questione in commissione e se la proposta di Ferrazzi troverà un nuovo slancio.