Il paradosso della nautica: un settore trainante con un freno a mano tirato
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riconosciuto la nautica come uno dei settori trainanti del made in Italy, ma un ostacolo burocratico sta bloccando lo sviluppo di questa importante industria. Il ministero della Salute, infatti, da mesi impedisce il rilascio del nuovo titolo professionale per il comando di unità da diporto medie e piccole a noleggio, mettendo a rischio 3.000 posti di lavoro.
Confindustria Nautica lancia l’allarme
Confindustria Nautica ha lanciato l’allarme, sottolineando l’incoerenza tra il riconoscimento del valore della nautica da diporto da parte del governo e l’approccio burocratico del ministero della Salute. Il presidente Saverio Cecchi ha spiegato che il ministero impedisce il rilascio dell’attestato sanitario necessario per accedere al corso di formazione per il nuovo titolo professionale di Ufficiale del diporto di II classe.
Un’impasse burocratico che blocca un’opportunità
Il problema risiede nell’interpretazione del ministero della Salute, che sostiene che l’attestato sanitario non può essere rilasciato ai non iscritti alla gente di mare. Tuttavia, la legge che ha istituito la nuova figura professionale, entrata in vigore il 5 febbraio scorso, esclude espressamente l’iscrizione alla gente di mare per questo titolo semplificato, riservato ai marittimi che portano le navi. Inoltre, il ministero sostiene che il decreto che disciplina l’erogazione dei corsi non prevede questa figura professionale, ma è ovvio che la legge che la istituisce è stata emanata successivamente.
Un vuoto normativo che penalizza il settore
La legge che ha istituito il nuovo titolo professionale aveva l’obiettivo di mettere in regola chi, in mancanza di una norma specifica, aveva operato attraverso vari stratagemmi, rischiando la multa, e aprire ai giovani un mercato redditizio. Tuttavia, il blocco burocratico sta impedendo la sua applicazione. Il precedente titolo semplificato non viene più rilasciato da 14 anni, perché si riteneva troppo esile nella preparazione. Quindi, chi in questo periodo ha condotto barche a noleggio di medie e piccole dimensioni o aveva il complicato titolo marittimo professionale, quello rilasciato per le navi, o lo faceva in nero. E continuerà ad essere così se non si risolverà l’impasse burocratico.
L’importanza di un’azione coordinata
È fondamentale che il governo intervenga con urgenza per risolvere questo impasse burocratico. Il settore nautico ha un grande potenziale di crescita e di creazione di posti di lavoro, ma è necessario che le diverse istituzioni collaborino in modo efficace per rimuovere gli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo. La nautica è un settore strategico per l’economia italiana, e non possiamo permetterci di perdere questa opportunità.