Un anziano restituisce il loculo al Comune
Un uomo di 88 anni residente a Legnago, in provincia di Verona, ha restituito al Comune il loculo che aveva acquistato 18 anni fa nel camposanto di San Pietro. La sua decisione è stata motivata dalla convinzione che, con l’allungamento dell’aspettativa di vita, rischiava di finire nel loculo a un’età avanzata, costringendo i suoi eredi a dover stipulare un nuovo contratto e pagare per la tomba anche dopo la sua morte. “Non è giusto gravare i parenti di un defunto di quest’incombenza, specie in tempi di crisi”, ha sottolineato l’anziano, che ha preferito mantenere l’anonimato.
La nicchia era stata acquistata quando l’uomo aveva 70 anni, con una concessione di 30 anni. “Visto che oggi l’aspettativa di vita si è allungata – ha spiegato – rischierei di finire nel loculo a 90 e passa anni”.
La proposta di estendere la durata delle concessioni
L’anziano ha quindi deciso di farsi cremare, in modo da poter collocare l’urna con le sue ceneri nell’altro loculo, sempre acquistato 18 anni fa, dove riposa sua moglie. Ha poi sollevato la questione della durata delle concessioni cimiteriali, sostenendo che “non ha senso concedere per soli 30 anni un loculo”. Secondo lui, il Comune dovrebbe rivedere il regolamento ed estendere le concessioni a 40 o 50 anni, come avviene in altri Comuni. “Il Comune dovrebbe rivedere il regolamento ed estendere le concessioni a 40 o 50 anni, come avviene in altri Comuni”, ha proposto l’uomo.
La posizione del Comune
Il sindaco di Legnago, Paolo Longhi, ha però una visione diversa del problema. “La durata della vita media non c’entra nulla col problema sollevato dal cittadino”, ha dichiarato. Secondo il sindaco, il problema non è l’aspettativa di vita, ma il fatto che il Comune non concede i loculi a persone viventi, e che l’estensione della durata delle concessioni potrebbe impedire la necessaria rotazione nell’utilizzo degli spazi cimiteriali. “Laddove la durata delle concessione è maggiore non riusciamo a garantire la necessaria rotazione nell’utilizzo dei loculi”, ha spiegato Longhi.
Un problema di prospettiva
La vicenda solleva un interessante dibattito sulla gestione degli spazi cimiteriali in un contesto di crescente longevità. Mentre l’anziano si preoccupa del peso economico che potrebbe gravare sui suoi eredi, il sindaco evidenzia la necessità di garantire una rotazione efficiente dei loculi. La questione pone in luce la necessità di un’attenta analisi delle esigenze della popolazione e di un’adeguata pianificazione delle politiche cimiteriali, in modo da conciliare il rispetto per i defunti con la necessità di garantire un’adeguata disponibilità di spazi per le future sepolture.