L’addio di Meloni e l’ascesa di Morawiecki
L’annuncio tanto atteso è arrivato dal palco di Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni, dopo mesi di indiscrezioni, ha ufficialmente lasciato la presidenza di Ecr, il gruppo dei Conservatori europei, per dedicarsi a tempo pieno al governo italiano. Il suo successore è Mateusz Morawiecki, ex primo ministro della Polonia, già candidato in pectore subito dopo le elezioni europee. La sua nomina, attesa da tempo, dovrebbe essere formalizzata a metà gennaio, giusto in tempo per la cerimonia di insediamento del nuovo presidente del partito europeo, Donald Trump.
Morawiecki, già presente a Dubrovnik a novembre per un cultural weekend organizzato da Ecr party, ha espresso la sua ambizione di guidare il gruppo, confermando le indiscrezioni che si rincorrevano per tutta l’estate. L’insediamento della nuova Commissione europea, con la conquista di una vicepresidenza esecutiva per l’Italia e per Ecr con Raffaele Fitto, ha aperto la strada a questo passaggio di consegne.
Meloni ha ringraziato tutti per l’impegno europeo, compreso il segretario generale di Ecr party Antonio Giordano, sottolineando che il partito “merita di avere un presidente che possa occuparsene a tempo pieno”.
Morawiecki, nel suo discorso di insediamento, ha citato Dante Alighieri, Andrea Pirlo e altri riferimenti storici e culturali, sottolineando il suo legame con la cultura italiana. Ha anche citato Donald Trump e il suo “let’s make America great again”, declinandolo sul futuro dell’Europa che, grazie alla guida di Meloni, può ambire a un futuro più “brillante”.
La sfida di Morawiecki: una nuova Europa a destra?
Morawiecki ha ribadito la sua intenzione di portare l’Ue verso una direzione più conservatrice, con l’obiettivo di costruire una “nuova Europa”. “Stiamo spostando l’Ue più a destra come promesso”, ha sottolineato Carlo Fidanza, capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo.
Il passaggio di consegne avverrà con una procedura formale che prevede l’apertura delle candidature, la convocazione di un consiglio (a Bruxelles o a Roma) e la decisione finale attorno al 15 gennaio. L’Italia, con la sua delegazione numerosa, sarà coinvolta nel processo decisionale.
Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr, ha definito Atreju “il cuore, il centro del conservatorismo mondiale”. Antonella Sberna, prima conservatrice vicepresidente del Parlamento europeo, ha parlato di “sfida epocale” per “cambiare l’Europa”.
L’insediamento di Morawiecki apre un nuovo capitolo per Ecr, con un leader che si propone di portare il gruppo verso una direzione più conservatrice, in linea con le tendenze politiche in atto in molti paesi europei.
Un passaggio di consegne e una nuova direzione
Il passaggio di consegne tra Meloni e Morawiecki segna un momento significativo per Ecr. La scelta di Morawiecki, un leader con una chiara visione conservatrice, potrebbe portare il gruppo verso una direzione più definita e incisiva. Sarà interessante osservare come Morawiecki gestirà la guida del gruppo e come si confronterà con le sfide politiche e sociali che l’Europa sta affrontando. La sua esperienza di governo in Polonia e la sua visione per una “nuova Europa” potrebbero influenzare in modo significativo il panorama politico europeo.