L’indennizzo per ingiusta detenzione e sequestro
Francesco Zito, imprenditore vinicolo di Cirò Marina, ha ricevuto un doppio ordine di indennizzo dalla Corte di appello di Catanzaro. Dopo quasi sette anni dall’arresto nell’ambito dell’operazione Stige, condotta dalla Dda di Catanzaro, Zito è stato assolto definitivamente da ogni accusa.
L’imprenditore era stato arrestato l’8 gennaio del 2018 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo 6 mesi trascorsi fra carcere e arresti domiciliari, è stato liberato dalla Corte di Cassazione e successivamente assolto con sentenza definitiva.
La Corte di Appello gli ha riconosciuto l’indennizzo di 47 mila euro per ingiusta detenzione, il doppio rispetto a quanto solitamente concesso. Questo raddoppio è dovuto ai danni subiti non solo dalla persona fisica, ma anche dall’azienda di Zito, sequestrata lo stesso giorno dell’arresto e affidata agli amministratori giudiziari.
Il sequestro è durato un anno, fino a quando la Cassazione non ha bocciato le accuse a carico di Zito e il Tribunale del Riesame non ha restituito loro l’azienda. Ma nel frattempo il fatturato è crollato.
Un precedente importante per l’operazione Stige
La decisione della Corte d’Appello è tra le prime assunte nel procedimento “Stige”, dove gli assolti, molti con sentenza passata in giudicato, sono circa 100. Se tutti otterranno lo stesso trattamento, il costo per lo Stato sarà di 5 milioni di euro.
Gli avvocati di Zito, Francesco Verri e Vincenzo Ioppoli, sottolineano l’importanza di questa decisione, affermando che “la Corte d’Appello ha assunto una decisione importante riconoscendo i pregiudizi che subisce un’azienda distrutta da un’accusa ingiusta verso i suoi soci e i suoi manager. Il raddoppio dell’indennizzo ha un significato, anche simbolico.”
Considerazioni sull’indennizzo e sulla giustizia
L’indennizzo per ingiusta detenzione è un importante strumento di riparazione per le vittime di errori giudiziari. La decisione della Corte di Appello di Catanzaro, che ha raddoppiato l’indennizzo per Francesco Zito, riconoscendo i danni subiti sia dalla persona fisica che dall’azienda, è un passo significativo verso una maggiore giustizia per le vittime di ingiustizie giudiziarie. Tuttavia, è importante ricordare che l’indennizzo non può restituire il tempo perso, il danno morale e la sofferenza subita. La lotta per la giustizia è un processo complesso e continuo, che richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti.