Un appello alla condivisione nel messaggio del cardinale Repole
L’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, Roberto Repole, nominato cardinale una settimana fa, ha rivolto un messaggio forte e chiaro alla città durante la messa celebrata nel Duomo di Torino. Il cardinale ha sottolineato l’urgenza di “re-imparare a condividere”, un bisogno che ritiene immenso nell’umanità di oggi, segnata da conflitti e migrazioni forzate.
“Ci sono focolai di guerra oramai dappertutto, ci sono popoli che sono costretti a emigrare per sopravvivere”, ha affermato il cardinale, citando come esempio l’immagine della piccola Jacinta, salvata dopo due giorni in mare. “Ma può essere questa la nostra umanità?”, si è interrogato, invitando a riflettere sul significato del Natale e su come rendere questa festività un momento di vera condivisione.
Condividere non solo beni materiali, ma anche tempo e attenzione
Il cardinale Repole ha invitato a prepararsi al Natale non solo guardando lontano, ma anche guardando vicino, al prossimo che vive nel nostro palazzo o nella nostra strada. “Forse per qualcuno di costoro c’è anche proprio bisogno di condividere il cibo, di condividere i vestiti”, ha detto, ma ha poi ampliato il concetto di condivisione, includendo anche il tempo, l’attenzione e il sorriso.
“Si può condividere uno sguardo, un’attenzione, del tempo, un sorriso”, ha affermato il cardinale, sottolineando che la condivisione non si limita al materiale, ma si estende a tutti gli aspetti della vita. “Nessuno è così povero da non avere qualcosa da condividere”, ha concluso, invitando a riflettere sulla ricchezza che ciascuno di noi possiede e che può essere condivisa con il prossimo.
Riflessioni sulla condivisione e l’umanità
Le parole del cardinale Repole ci invitano a riflettere sul significato profondo della condivisione, non solo in un contesto di emergenza o di necessità, ma come valore fondamentale dell’umanità. In un mondo spesso diviso da conflitti e disuguaglianze, la condivisione può essere un ponte di collegamento tra le persone, un modo per costruire un futuro più solidale e fraterno. La sua riflessione ci spinge a guardare oltre le nostre necessità immediate e a considerare le necessità del prossimo, aprendoci alla possibilità di costruire relazioni più autentiche e significative.