Fontana: “Non andremo a votare al referendum sull’autonomia”
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato che la regione non parteciperà al referendum sull’autonomia, sostenendo che la scelta migliore sia quella di non andare a votare. In un’intervista a Radio Anch’io su Rai Radio 1, Fontana ha spiegato che “fare dei distinguo può essere un po’ complicato” e che la sua opinione è che “non si debba andare a votare e che si debba andare avanti in questa strada che è stata tracciata dalla sinistra”.
Accuse alla sinistra: “Vergogna, interessi di partito”
Fontana ha rivolto dure critiche alla sinistra, accusandola di ipocrisia e di aver tracciato una strada illegittima per interessi di partito. “Una sinistra che si dovrebbe vergognare dopo averla tracciata di affermare adesso che è illegittima”, ha affermato. “È una cosa vergognosa. Questa è la dimostrazione che per interessi di partito si rinuncia ad ammodernare e rendere più efficiente questo paese”.
La riforma dell’autonomia: un beneficio per tutto il Paese
Il presidente lombardo ha ribadito la sua convinzione che la riforma dell’autonomia sia benefica non solo per la Lombardia e il nord, ma per l’intero Paese. “Crediamo che questa riforma non faccia bene solo alla Lombardia e al nord ma a tutto il Paese”, ha dichiarato. Secondo Fontana, la sinistra ha paura di un confronto con le regioni, e ha concluso: “Evidentemente c’è qualcuno che ha paura di mettere a confronto le regioni”.
Un’analisi delle dichiarazioni di Fontana
Le dichiarazioni di Fontana pongono in evidenza una profonda divisione politica in merito alla riforma dell’autonomia. La sua decisione di non partecipare al referendum, pur non essendo vincolante per l’intero territorio lombardo, rappresenta un chiaro segnale di rottura con la sinistra e di sostegno alla linea governativa. La critica alla sinistra, accusata di ipocrisia e di aver tracciato una strada illegittima per interessi di partito, alimenta ulteriormente la tensione politica. Resta da vedere se la posizione di Fontana troverà consenso all’interno della Lombardia e se la riforma dell’autonomia riuscirà a superare le divisioni politiche e ad essere applicata con successo.