Una vittoria a stretto margine
Flavio D’Ambrosi, ex pallanuotista di livello nazionale e arbitro di boxe, è stato riconfermato presidente della Federazione Pugilistica Italiana (FPI) con un margine minimo di soli due voti (444 contro 442) rispetto al suo sfidante, Fabrizio Baldantoni, vicepresidente vicario uscente. La vittoria è stata ottenuta in un’elezione che ha visto un’alta partecipazione e che ha evidenziato la divisione all’interno del movimento pugilistico italiano.
Probabilmente, il risultato delle elezioni è stato influenzato dai deludenti risultati della squadra italiana alle Olimpiadi di Parigi e dalle polemiche che ne sono seguite. Nonostante la vittoria, D’Ambrosi ha riconosciuto la competizione serrata, complimentandosi con Baldantoni per la sua agguerrita campagna elettorale.
L’impegno di D’Ambrosi per la riunione del movimento
Il presidente riconfermato ha sottolineato l’importanza di riunire il movimento pugilistico italiano sotto un’unica bandiera, con l’obiettivo di affrontare le sfide future con coesione, impegno e competenza. D’Ambrosi ha riconosciuto la necessità di mettere da parte gli orgogli personali per costruire un’unità solida e necessaria per la comunità pugilistica italiana, che lavora con passione e dedizione nelle palestre di tutto il paese.
Il nuovo consiglio federale, che include l’ex campione Giovanni De Carolis, sarà impegnato in questo importante compito, con l’obiettivo di creare un ambiente di lavoro positivo e costruttivo.
Il futuro della boxe italiana
D’Ambrosi ha espresso la sua determinazione a lavorare a livello internazionale per garantire che la boxe rimanga nel programma delle Olimpiadi. Attualmente, la boxe è stata esclusa dal programma olimpico, ma i progressi strutturali e organizzativi di World Boxing, il nuovo ente a cui la FPI ha aderito, offrono un barlume di speranza.
Il presidente ha riconosciuto che il quadriennio che si prospetta sarà difficile, ma ha espresso la sua fiducia nella capacità del movimento pugilistico italiano di crescere e di affrontare le sfide future con determinazione e unità.
L’unità come chiave per il successo
La vittoria di D’Ambrosi, seppur a stretto margine, rappresenta un’opportunità per il pugilato italiano di ritrovare la sua unità e di affrontare le sfide future con maggiore coesione. La divisione all’interno del movimento ha sicuramente influenzato i risultati della squadra nazionale alle Olimpiadi di Parigi.
La capacità di D’Ambrosi di riunire il movimento sotto un’unica bandiera sarà fondamentale per garantire il successo del pugilato italiano a livello nazionale e internazionale. L’impegno per la coesione e la collaborazione tra tutti gli attori del movimento sarà un fattore chiave per il futuro della boxe italiana.