Un romanzo familiare, tra misteri e silenzi
Nadia Terranova, scrittrice nota per il suo romanzo “Addio fantasmi”, torna in libreria il 14 gennaio 2025 con un nuovo libro, “Quello che so di te”, che segna il suo passaggio da Einaudi a Guanda. Il romanzo si addentra in un mondo familiare, ricco di misteri e silenzi che hanno attraversato le generazioni.
Al centro della storia c’è una donna che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è un pensiero astratto, ha un nome: Venera, la bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo?
La ricerca della verità nella Mitologia Familiare
Per rispondere a queste domande, la protagonista si immerge nella Mitologia Familiare, un mondo fatto di storie tramandate, di ricordi e di emozioni. Ma la Mitologia Familiare è affidabile? O forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili?
Come afferma la scrittrice nel romanzo: “Forse è qui che comincia la storia: mia madre mi inganna, io muoio, lei risorge, Venera sorride. Comincia con un gruppo di donne che per uscire dall’ombra sono costrette a rubarsi la vita fra loro”.
Un viaggio nel passato, tra Messina e la memoria
“Quello che so di te” non è solo una storia di donne, ma anche di uomini, di padri con spalle larghe e braccia lunghe, capaci di lanciare bombe in guerra, ma anche di spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, la protagonista decide di accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere.
Così, ritorna a Messina, ritorna fra le mura dove Venera è stata internata, cercando un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari.
Un romanzo personale e intenso
Nadia Terranova, nata a Messina e residente a Roma, è stata nella cinquina del Premio Strega 2018 con “Addio fantasmi” ed è tradotta in tutto il mondo. Con “Quello che so di te” ci consegna il suo romanzo più personale e intenso, un’opera che si interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo e il destino a cui apparteniamo.
Il romanzo, perfetto per essere candidato al Premio Strega 2025, è un viaggio introspettivo e coinvolgente, che ci invita a riflettere sul passato e sul suo impatto sul presente, sulle storie che ci portiamo dentro e sulla nostra capacità di dare un senso alla nostra vita.
L’importanza della memoria familiare
“Quello che so di te” ci ricorda l’importanza della memoria familiare, non solo come fonte di informazioni sul passato, ma anche come strumento per comprendere il presente e costruire il futuro. La memoria, come afferma Terranova, può essere un’arma a doppio taglio, capace di ferire e di curare, di liberare e di imprigionare. Ma è attraverso la memoria che possiamo conoscere chi siamo e da dove veniamo, e solo attraverso la conoscenza di noi stessi possiamo costruire un futuro autentico e significativo.