Il Senato messicano vieta le sigarette elettroniche
Con un voto di 110 favorevoli, cinque contrari e due astenuti, il Senato messicano ha approvato una legge che vieta l’uso e la vendita di vaporizzatori e sigarette elettroniche. La misura, già approvata dalla Camera dei Deputati, entrerà in vigore dopo la promulgazione del governo e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. La motivazione principale alla base del divieto è la convinzione che le sigarette elettroniche colpiscano principalmente i giovani e gli adolescenti. I parlamentari di maggioranza sostengono inoltre che il loro consumo sia legato all’uso di “droghe sintetiche”, con particolare riferimento al fentanil.
Le critiche dell’opposizione
L’opposizione ha espresso forti critiche alla legge, definendola inefficace e potenzialmente dannosa. La senatrice Alejandra Barrales, del partito Movimento cittadino, ha affermato che la riforma “cerca di criminalizzare e penalizzare il consumo di sostanze, invece di prevenire e regolamentare il libero consumo”. Il senatore Ricardo Anaya, del Partito d’azione nazionale, ha definito la misura “ipocrita”, sostenendo che molti senatori che usano i vapers si nasconderanno in bagno per continuare a farlo.
Le preoccupazioni sulla creazione di un mercato nero
Tra le principali preoccupazioni dell’opposizione vi è la possibilità che il divieto crei un mercato nero, incentivando il consumo di sigarette tradizionali invece di scoraggiarlo. La senatrice Barrales ha espresso la sua convinzione che la misura non contribuirà a “ridurre il tabagismo” e che potrebbe addirittura avere l’effetto opposto.
Un dibattito complesso
La questione del divieto di sigarette elettroniche in Messico solleva un dibattito complesso. Da un lato, è comprensibile la preoccupazione per la salute dei giovani e la necessità di proteggerli dalle sostanze dannose. Dall’altro, è importante considerare l’efficacia delle misure adottate e l’eventuale creazione di un mercato nero. La legislazione dovrebbe essere basata su evidenze scientifiche e su una valutazione attenta dei potenziali effetti collaterali, al fine di garantire una politica di salute pubblica efficace e sostenibile.