L’incarico di bodyguard e la violenza utilizzata fuori dallo stadio
Il Tribunale del Riesame di Milano ha confermato la custodia cautelare in carcere per Christian Rosiello, 41enne ultrà rossonero accusato di associazione per delinquere. Le motivazioni dell’ordinanza, depositate di recente, rivelano un quadro inquietante: Rosiello fu incaricato di fare la guardia del corpo a Fedez su decisione di Luca Lucci, capo degli ultras rossoneri, in virtù del rapporto di amicizia tra i due. Il Tribunale sottolinea come la violenza del gruppo fosse utilizzata anche per scopi esterni allo stadio, come nel caso dell’aggressione al personal trainer Cristiano Iovino, in lite con il rapper, a cui prese parte lo stesso Rosiello.
L’aggressione a Iovino e le minacce
L’aggressione a Iovino, avvenuta il 22 aprile scorso dopo una rissa in una discoteca milanese, fu caratterizzata da una violenza brutale e da gravi minacce. Rosiello, definito “attivo protagonista del pestaggio”, insieme agli altri aggressori, minacciò Iovino: “Devi chiedere scusa – gli dissero – noi torniamo e ti ficchiamo una pallottola in testa”. Il Tribunale rileva anche che Lucci, dopo l’episodio, censurò a posteriori l’affidabilità di Rosiello, che non si era comportato in modo “freddo”.
Il clima di intimidazione e la pressione sul Milan
Il Tribunale del Riesame evidenzia come l’inchiesta abbia dimostrato un clima di intimidazione e pressione esercitati dagli ultras della Sud nei confronti del Milan, a conferma di una situazione di predominio del “territorio stadio” da parte del sodalizio. I giudici citano anche le gravi condotte di detenzione di armi da parte della tifoseria organizzata milanista in occasione di una trasferta in Toscana, a conferma di un contesto di particolare allarme sociale.
L’inchiesta continua
Le indagini su altri componenti della presunta associazione per delinquere continuano. Il Tribunale ha depositato anche le motivazioni delle conferme delle misure cautelari per Mauro Nepi, ultrà interista, Riccardo Bonissi, altro ultrà milanista, e l’imprenditore Gherardo Zaccagni, gestore di alcuni parcheggi fuori dallo stadio Meazza.
L’uso della violenza al di fuori del contesto sportivo
L’episodio di Rosiello che fa la guardia del corpo a Fedez e l’aggressione a Iovino evidenziano un problema inquietante: l’uso della violenza da parte di gruppi ultras non è limitato al contesto sportivo. Questi gruppi sembrano aver sviluppato una struttura organizzata che consente di utilizzare la violenza per scopi esterni allo stadio, con conseguenze potenzialmente pericolose per la sicurezza pubblica.