Un viaggio attraverso il tempo e l’arte
La mostra “San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature” si apre a Palazzo Minerva a Perugia con due capolavori unici che ci conducono nel cuore della spiritualità francescana. La preziosa Chartula, pergamena databile al 1224 e scritta di pugno da San Francesco dopo l’impressione delle stimmate, rappresenta un documento di inestimabile valore storico e religioso. Accanto a essa, l’effigie del Santo dipinta da Cimabue, realizzata negli anni in cui l’artista era impegnato ad affrescare la Basilica di Assisi (1226), sulla tavola che secondo la tradizione servì da copertura per la prima cassa di legno del corpo di San Francesco.
Queste due opere, custodi di un’aura di sacralità, aprono un percorso espositivo che si snoda attraverso dieci opere di grandi Maestri dal Duecento al Cinquecento. Un viaggio nel tempo e nell’arte che celebra la chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di san Francesco e l’inizio dell’Anno Giubilare, in concomitanza con l’ottavo centenario del Cantico delle Creature.
Un’occasione per celebrare la fede e l’arte
L’iniziativa, promossa dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero della Cultura e i Musei Nazionali di Perugia, rappresenta un’occasione preziosa per celebrare la figura di San Francesco e la sua eredità spirituale. “È un’occasione importante – commenta il presidente del Senato Ignazio La Russa – in cui le istituzioni si pregiano di concorrere a celebrare il Giubileo con la possibilità di esporre e consentire alle persone di stare vicino per un attimo a opere come queste.”
La mostra si configura come un momento di riflessione e di approfondimento sul messaggio di pace e di amore universale di San Francesco, un messaggio che ha attraversato i secoli e continua a ispirare generazioni di persone. “Crediamo che San Francesco con il suo peregrinare per i sentieri dell’Italia portando fede e amore abbia anticipato di secoli i viaggi dei pellegrini che sono venuti a Roma per il Giubileo”, aggiunge La Russa.
Un percorso di bellezza e spiritualità
Oltre alla Chartula e all’effigie di Cimabue, la mostra presenta altre opere di grande valore artistico e storico. Tra queste, lo Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria e i santi Bartolomeo, Francesco d’Assisi e Lucia di Benozzo Gozzoli, il Gonfalone della Giustizia e la Pala dei cinque Santi del Perugino. Un percorso espositivo che si snoda tra il Duecento e il Cinquecento, offrendo al visitatore un’esperienza unica e coinvolgente, un viaggio tra bellezza e spiritualità, tra storia e arte.
La mostra “San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature” è un’occasione imperdibile per immergersi nel mondo di San Francesco, per scoprire la ricchezza del suo messaggio e per ammirare capolavori di inestimabile valore. Un’esperienza che arricchisce l’anima e ci invita a riflettere sul significato profondo della fede e dell’arte.
Un’occasione per riflettere
La mostra “San Francesco, tra Cimabue e Perugino” offre un’opportunità unica per riflettere sul profondo legame tra fede e arte, un legame che ha plasmato la cultura italiana e che continua a ispirare artisti e credenti di ogni epoca. Le opere esposte, custodi di un’aura di sacralità, ci invitano a riscoprire il messaggio universale di San Francesco, un messaggio di pace, di amore e di fratellanza che continua a risuonare nel cuore di ogni uomo.