Un viaggio tessile lungo le rotte di Marco Polo
La Biennale di Venezia continua il suo percorso con il progetto speciale “È il vento che fa il cielo”, dedicato alle orme di Marco Polo in occasione dei 700 anni dalla sua scomparsa. Dopo la prima tappa a Hangzhou, che ha esplorato la scena artistica cinese contemporanea, la Biennale si sposta a Venezia con la mostra “Gulnur Mukazhanova. Memory of Hope”, a cura di Luigia Lonardelli. Questa tappa si concentra su un viaggio meno conosciuto, quello di Niccolò e Matteo, padre e zio di Marco Polo, che aprirono la strada alle esplorazioni del celebre viaggiatore. La mostra si immerge nelle zone desertiche al confine euroasiatico, un territorio che ha sempre rappresentato un punto di contatto tra Europa e Asia, e che ha visto nascere un processo di mediazione e connessione tra le culture.
L’artista Gulnur Mukazhanova, nata in Kazakhstan e residente a Berlino, è la protagonista di questa mostra. La sua arte tessile, che unisce tradizione e innovazione, è un ponte tra Oriente e Occidente. La sua pratica artistica sovrappone con una trama larga e fragile, lana, fibre di seta e antichi tessuti con suggestioni provenienti dall’Oriente, creando un’esperienza sensoriale che coinvolge lo spettatore.
La mostra è ospitata nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, uno spazio che viene completamente ridefinito dall’intervento di Mukazhanova. Le colonne vengono inglobate in una lettura totale dell’ambiente, come una linea dell’acqua che pervade lo spazio, seguendo un piano disegnato a partire dal segno dell’infinito e dalle linee sinuose del drago-serpente, elemento che nella cultura asiatica richiama le energie della terra.
La sapienza dell’arte tessile
L’arte di Gulnur Mukazhanova è un’esplorazione del passato e del presente, un dialogo tra tradizione e innovazione. L’artista unisce la sapienza dell’arte tessile tradizionale del Kazakhstan con suggestioni provenienti dall’Oriente, creando un linguaggio visivo che è al tempo stesso familiare e sorprendente. La sua opera è un’ode alla bellezza e alla complessità della cultura, un invito a riflettere sulle connessioni tra le diverse culture e sulle storie che si celano dietro i tessuti.
Le opere di Mukazhanova sono un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti i sensi. La trama dei tessuti, la morbidezza dei materiali, i colori vivaci e le suggestioni provenienti dall’Oriente creano un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. L’artista invita lo spettatore a immergersi nel suo mondo, a perdersi tra le trame e i colori dei suoi tessuti, a scoprire la bellezza e la complessità della cultura.
Un’esperienza immersiva
La mostra “Gulnur Mukazhanova. Memory of Hope” è un’esperienza immersiva che invita lo spettatore a scoprire il mondo dell’arte tessile attraverso gli occhi di un’artista che unisce tradizione e innovazione. La Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian diventa un palcoscenico per l’arte di Mukazhanova, un luogo dove la bellezza dei tessuti si fonde con l’architettura del palazzo, creando un’atmosfera suggestiva e coinvolgente.
La mostra è aperta al pubblico fino a lunedì 10 febbraio 2025 e rappresenta un’occasione unica per scoprire il lavoro di un’artista che sta ridefinendo il linguaggio dell’arte tessile. La mostra è un’esperienza da non perdere per tutti coloro che sono interessati all’arte contemporanea, alla cultura del Kazakhstan e al viaggio di Marco Polo.
Un ponte tra Oriente e Occidente
La mostra “Gulnur Mukazhanova. Memory of Hope” è un’occasione importante per riflettere sul ruolo dell’arte come ponte tra culture diverse. L’opera di Mukazhanova, con la sua capacità di unire tradizione e innovazione, è un esempio di come l’arte possa contribuire a costruire ponti tra Oriente e Occidente, a favorire la comprensione reciproca e a promuovere la diversità culturale.