L’arresto e le accuse
L’ex direttrice dell’Ufficio postale di Caccuri, Lucia Sottile, 52 anni, è stata arrestata dai carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro con l’accusa di peculato e simulazione di reato. La donna è stata posta ai domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Contestualmente all’arresto, i carabinieri hanno eseguito un sequestro preventivo per equivalente di beni.
La rapina simulata
Le indagini sono iniziate a seguito della segnalazione di una rapina avvenuta nell’ufficio il 13 novembre 2023, con un bottino di 30mila euro. Sottile aveva dichiarato di essere stata vittima di 4 soggetti travisati ed armati di fucile. La donna aveva raccontato di aver ricevuto una telefonata minatoria in cui le veniva ordinato di recuperare tutti i soldi dalla cassaforte e di portarli all’esterno dell’edificio. Aveva sostenuto di aver eseguito gli “ordini” per paura e di aver chiamato i carabinieri solo in seguito.
Le indagini e le incongruenze
Gli investigatori dell’Arma, coordinati dalla Procura di Crotone, hanno condotto approfondite indagini, utilizzando intercettazioni telefoniche ed ambientali, analisi dei tabulati telefonici, analisi dei video dei sistemi di videosorveglianza e raccolta di testimonianze. La versione fornita dalla donna è apparsa subito ambigua e poco credibile. Le indagini hanno svelato diverse incongruenze nella sua versione dei fatti. Ad esempio, è emerso che l’unica chiamata in entrata ricevuta dalla donna nella fascia oraria indicata era quella di un’anziana che chiedeva informazioni sul pagamento di una bolletta. Inoltre, un sopralluogo nell’ufficio ha dimostrato che la donna non avrebbe potuto vedere gli uomini all’esterno né notare i fucili, come dichiarato. I sistemi di videosorveglianza hanno inoltre individuato una donna che entrava nell’edificio negli stessi minuti in cui si sarebbe consumata la rapina, la quale ha dichiarato di non aver visto alcun soggetto travisato all’esterno né di aver notato atteggiamenti strani da parte della direttrice.
La gravità del reato
La simulazione di un reato grave come una rapina è un atto estremamente pericoloso che mina la fiducia nella sicurezza pubblica e intralcia il lavoro delle forze dell’ordine. La condotta della donna, se confermata, rappresenta una grave violazione della legge e un danno per la collettività.