L’appello di Barbera per sbloccare il rinnovo della Consulta
Il presidente uscente della Corte costituzionale, Augusto Barbera, ha rivolto un appello al Parlamento affinché si superi l’impasse nel rinnovo dei giudici costituzionali. Nel suo discorso di commiato, Barbera ha sottolineato che le ascendenze culturali dei candidati non sono sufficienti per la nomina, e che la decisione finale spetta al collegio. “Le ascendenze culturali di ognuno non valgono di per sé se non sono accompagnate dalla capacità di convincere tutto il collegio”, ha affermato Barbera. “I tormenti del Parlamento sulla scelta dei nuovi giudici, è il collegio che decide”.
Il principio di contemperamento e bilanciamento dei valori
Barbera ha ribadito il principio di contemperamento e bilanciamento dei valori che guida il lavoro della Corte costituzionale. “La Corte costituzionale si basa sul contemperamento e bilanciamento di valori e interessi, e nessun valore è tiranno”, ha dichiarato. Questo principio implica che la Corte deve considerare e ponderare tutti i valori in gioco, senza dare priorità assoluta a uno solo.
Considerazioni sul ruolo della Consulta e il processo di nomina dei giudici
Le parole di Barbera evidenziano la delicatezza del processo di nomina dei giudici costituzionali e il ruolo cruciale che la Corte svolge nel sistema italiano. L’appello al Parlamento sottolinea la necessità di un’attenta valutazione dei candidati, non solo in base alle loro ascendenze culturali, ma anche alla loro capacità di operare all’interno del collegio e di applicare il principio di contemperamento e bilanciamento dei valori. Il ruolo della Corte costituzionale è fondamentale per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, e la sua indipendenza è un pilastro del sistema democratico. La scelta dei giudici deve essere fatta con la massima attenzione e responsabilità, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti e garantendo la qualità e l’equilibrio del collegio.