Abodi: “Gli eventi sportivi, un’opportunità di crescita
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso la sua convinzione che gli eventi sportivi, nonostante le critiche e le osservazioni legittime, rappresentino un’opportunità di apertura, dialogo e diplomazia. In un’intervista a margine della presentazione degli Special Olympics World Winter Games Turin 2025, Abodi ha sottolineato come gli eventi sportivi possano “indurre anche a velocizzare i processi di crescita”.
Le parole di Abodi sono state pronunciate in risposta ad una domanda sull’assegnazione dei Mondiali di calcio 2034 all’Arabia Saudita. Il ministro ha espresso la speranza che l’assegnazione di eventi sportivi possa contribuire a migliorare la situazione nei Paesi dove la libertà è limitata e la democrazia non è pienamente sviluppata. “Mi auguro che valga in tutti i luoghi dove la libertà è limitata, dove la democrazia non è alla sua massima espressione”, ha affermato Abodi.
L’Italia e i margini di miglioramento
Nonostante la sua fiducia nel potere degli eventi sportivi di promuovere il cambiamento, Abodi ha riconosciuto che anche l’Italia ha ancora margini di miglioramento. “Anche noi abbiamo margini di miglioramento”, ha ammesso il ministro.
Le parole di Abodi aprono un dibattito sulla responsabilità dei Paesi ospitanti di eventi sportivi internazionali. La questione dell’assegnazione dei Mondiali 2034 all’Arabia Saudita ha sollevato diverse critiche, soprattutto per quanto riguarda la situazione dei diritti umani nel Paese. Abodi ha espresso la speranza che gli eventi sportivi possano contribuire a migliorare la situazione in Arabia Saudita, ma ha anche riconosciuto la necessità di un impegno costante per promuovere la libertà e la democrazia in tutto il mondo.
Considerazioni
L’affermazione di Abodi sull’opportunità di crescita che gli eventi sportivi rappresentano per i Paesi ospitanti è un punto di vista interessante, ma non privo di complessità. È indubbio che gli eventi sportivi possano creare un’atmosfera di apertura e dialogo, ma è importante considerare anche il rischio di “sportswashing”, ovvero l’utilizzo dello sport per migliorare l’immagine di un Paese senza reali cambiamenti in termini di diritti umani e democrazia. La questione dell’assegnazione dei Mondiali 2034 all’Arabia Saudita è un esempio concreto di questo dilemma. Il fatto che Abodi abbia riconosciuto che anche l’Italia ha margini di miglioramento suggerisce che la responsabilità di promuovere la libertà e la democrazia non è solo dei Paesi in via di sviluppo, ma di tutti i Paesi che ospitano eventi sportivi internazionali.