Il ricordo della strage e la difesa della democrazia
Il 12 dicembre 2024, nel cinquantacinquesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato un discorso commemorativo, sottolineando il profondo impatto dell’attentato sulla società italiana. La strage, ha ricordato Mattarella, fu un tentativo eversivo di destabilizzare la democrazia, imprimendo alle Istituzioni una torsione autoritaria. La ferita inferta alla vita e alla coscienza della comunità, uno squarcio nella storia nazionale, ha lasciato un segno indelebile.
Il Presidente ha ribadito l’importanza di ricordare l’unità che il popolo italiano dimostrò in difesa dei valori costituzionali, un’unità che sconfisse gli eversori e permise la ripresa del cammino di crescita civile e sociale. Milano, baluardo di questa resistenza, fu un simbolo di coesione nazionale.
Mattarella ha sottolineato la necessità di non dimenticare la lezione di Piazza Fontana, ricordando i tentativi di depistaggio e di offuscamento della verità. La strage, ha affermato, fu un atto neofascista, e il percorso giudiziario ha permesso di far emergere le responsabilità. La pressante domanda di verità da parte dei cittadini ha sostenuto l’impegno e la dedizione di uomini delle Istituzioni, consentendo di ricomporre il disegno criminale e le responsabilità.
Il Presidente ha concluso il suo discorso sottolineando il legame inscindibile tra verità e democrazia, e l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni la memoria di questa tragica pagina della storia italiana. Il compito di proseguire il percorso di civiltà aperto dai padri nella lotta di Liberazione e nella Costituzione spetta ora alle nuove generazioni.
Il Ministro Piantedosi: memoria e impegno per la libertà
Anche il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha commemorato l’anniversario della strage di Piazza Fontana, ribadendo il valore della memoria e l’impegno per la difesa della democrazia. Piantedosi ha ricordato l’attentato come un atto terroristico che ha cercato di minare le fondamenta della Repubblica e le sue libertà, un attacco vile e sanguinario al cuore della democrazia italiana.
Il Ministro ha sottolineato la reazione decisiva del Paese, unito nei valori costituzionali, che ha saputo difendere cittadini e istituzioni dalla violenza eversiva. Piantedosi ha ribadito il dovere di farne memoria, di ricordare quanto accaduto, per custodire l’Italia libera e democratica, e ha rinnovato la solidarietà alle famiglie delle vittime.
Un monito per il futuro
La commemorazione del 55° anniversario della strage di Piazza Fontana è un monito per le generazioni presenti e future. La memoria di questo tragico evento ci ricorda l’importanza di difendere la democrazia e i valori costituzionali, di opporsi a ogni forma di violenza e di discriminazione. La verità, come ha sottolineato il Presidente Mattarella, è un pilastro fondamentale della democrazia, e la ricerca della giustizia è un dovere morale e civile. È fondamentale continuare a coltivare la memoria di questo evento, non solo per onorare le vittime, ma anche per costruire un futuro più giusto e democratico.