Un ritorno al passato, ma con un twist moderno
Nel panorama digitale dominato da videogiochi, smartphone e social network, un fenomeno inatteso sta prendendo piede tra le nuove generazioni: il collezionismo di carte. Ma non si tratta delle classiche figurine adesive, bensì di carte dedicate a svariati argomenti, dallo sport allo spettacolo, dai fumetti al manga, che si scambiano a valori che non hanno nulla da invidiare agli ultimi modelli di smartphone.
Un’indagine condotta dal portale studentesco Skuola.net in collaborazione con Topps, una delle realtà di riferimento nel settore, ha rivelato che ben 1 su 7 tra i nativi digitali e giovani adulti è un acquirente abituale di questo nuovo tipo di collezionismo. E tra loro, oltre 1 su 3 cerca di fare business, comprando per rivendere, a volte a prezzi da capogiro.
L’indagine, che ha coinvolto 2.200 ragazzi e ragazze tra la scuola media e l’università, ha evidenziato che il 10% del campione si dichiara un acquirente frequente, mentre il 5% si definisce un collezionista esperto. Numeri che tendono a raddoppiare nella componente maschile del campione e a dimezzarsi in quella femminile, con una netta preferenza per gli ambiti sportivi.
Le carte collezionabili: un investimento o una passione?
Tra i giovani collezionisti, l’aspetto affaristico si mescola alla passione per il collezionismo. Oltre un terzo degli appassionati (34%) acquista nella speranza di trovare carte rare e preziose, da utilizzare come investimento futuro, rivendendole alle quotazioni indicate dai “listini” del mercato secondario.
Questo trend è più marcato tra i ragazzi (40%) rispetto alle ragazze (27%), che tendono a interpretare le carte come veri e propri oggetti di culto. Il business, tuttavia, non è la tendenza maggioritaria, con la maggior parte dei collezionisti che si concentra sulla ricerca e il possesso di carte rare, piuttosto che sulla speculazione finanziaria.
L’aspetto affaristico si traduce in investimenti significativi: la spesa media annua si aggira attorno ai 350 euro, con quasi 1 su 10 che arriva a spendere oltre i mille euro all’anno.
Canali di acquisto e mercato secondario
Il mercato delle carte collezionabili si sta sviluppando su diversi canali di vendita. Il 24% dei giovani acquista i pacchetti sigillati online, mentre gli altri si dividono tra i vari canali di distribuzione. Per quanto riguarda le card singole, l’online guadagna terreno, ma resistono ancora negozi specializzati e fiere di settore, dove gli interessati si rivolgono alla ricerca di prodotti esclusivi e/o di supporto all’acquisto da parte di esperti.
Il mercato secondario è fiorente, con gli acquirenti che cercano di scovare pezzi rari e preziosi, da rivendere a prezzi più elevati. Questo fenomeno, in parte alimentato dalla speculazione, contribuisce a mantenere vivo l’interesse per le carte collezionabili, rendendole un investimento potenzialmente redditizio.
Un fenomeno alimentato dal sostegno familiare
Il successo delle carte collezionabili è probabilmente dovuto anche al sostegno degli adulti di famiglia, che condividono o hanno ispirato in prima persona questa passione. Il 18% dei genitori si oppone a questo approccio dei figli alle collezioni, mentre il 40% lo appoggia apertamente, contribuendo anche finanziariamente.
Questo sostegno familiare contribuisce a creare un ambiente favorevole allo sviluppo di questa passione, alimentando l’interesse per le carte collezionabili e creando un mercato sempre più fiorente.
Un nuovo modo di vivere il collezionismo
Il collezionismo di carte rappresenta un fenomeno interessante, che riporta in auge un hobby tradizionale con un twist moderno. La combinazione di passione, investimento e socializzazione, tipica di questo tipo di collezionismo, sta attirando un numero crescente di giovani, contribuendo a creare un mercato dinamico e in continua evoluzione.