Beko Conferma il Piano di Trasformazione, Sindacati in Sciopero
Beko Europe ha confermato integralmente il piano di trasformazione delle attività italiane presentato al governo e alle parti sociali lo scorso 20 novembre. Il piano, risultato di una revisione complessiva delle attività europee dell’azienda, prevede la chiusura di due siti e 1.935 esuberi. I sindacati, in particolare la Fiom, hanno annunciato uno sciopero e ritengono il piano inaccettabile, chiedendo un nuovo piano industriale che preveda il rilancio e la salvaguardia dei siti con investimenti e un futuro occupazionale per i territori interessati.
Il ministro alle Imprese, Adolfo Urso, ha spiegato che ci sarà un ‘secondo tempo supplementare’ per risolvere la situazione, con un nuovo round di confronto previsto per gennaio. L’azienda, in una nota, ha ribadito la centralità dell’Italia nella propria strategia globale come centro di eccellenza per il cooking, con un investimento previsto di 110 milioni di euro per la produzione di piani cottura, forni e microonde da incasso.
La Fiom, in una nota, ha criticato il piano dell’azienda, definendolo inaccettabile e chiedendo un nuovo piano industriale che preveda il rilancio e la salvaguardia dei siti, con chiare missioni produttive, sostenute da investimenti, garantendo un futuro occupazionale ai territori interessati.
La mobilitazione dei sindacati prosegue con lo sciopero di tutta la categoria a Varese e Siena.
Il Governo Concede un ‘Secondo Tempo’ a Beko
Il ministro Urso ha concesso un ‘secondo tempo’ all’azienda Beko per presentare un nuovo piano industriale che preveda investimenti significativi in Italia e un piano produttivo e occupazionale che corrisponda alle prescrizioni introdotte dal governo, sia per quanto riguarda la sovrapposizione con gli altri stabilimenti Whirlpool in Europa, sia con quelli di Beko in Romania.
Il ministro ha sottolineato che il primo tempo non è stato utilizzato come auspicato, e che l’azienda deve presentare un piano industriale assertivo, che valorizzi i marchi storici italiani, ambizioso sul piano produttivo e occupazionale e sostenibile nel tempo.
Il confronto tra ministero, azienda, sindacati e istituzioni locali è quindi aggiornato al mese prossimo, termine entro cui la proprietà dovrà sottoporre al tavolo un nuovo piano industriale.
Il Futuro di Beko in Italia: Un’Opportunità di Rilancio?
La situazione di Beko in Italia rappresenta un caso emblematico delle sfide che l’industria manifatturiera italiana sta affrontando in un contesto globale sempre più competitivo. L’azienda ha un’opportunità di rilancio, ma dovrà dimostrare una reale volontà di investire nel territorio e di creare un piano industriale sostenibile a lungo termine. Il governo ha un ruolo importante da svolgere nel facilitare questo processo, ma la responsabilità ultima ricade sull’azienda. Il futuro di Beko in Italia dipenderà dalla capacità di trovare un equilibrio tra gli interessi dell’azienda, dei lavoratori e del territorio.