Un’eredità di memoria e testimonianza
La Fondazione Museo della Shoah ha annunciato con un post su Facebook la scomparsa di Marika Kaufmann, moglie del sopravvissuto e testimone della Shoah Shlomo Venezia. Marika, nata a Budapest, in Ungheria, ha vissuto la tragedia della guerra da bambina, fuggendo da una città all’altra. Raggiunta l’Italia appena adolescente, ha conosciuto Shlomo negli anni ’50 a Grottaferrata.
Per 56 anni, Marika è stata al fianco di Shlomo, sostenendolo nella sua opera di testimonianza e memoria. Dopo la scomparsa del marito nel 2012, Marika ha continuato il suo impegno, partecipando ai viaggi della memoria, raccontando la sua esperienza e portando avanti il messaggio di pace e di lotta contro l’indifferenza.
La Fondazione Museo della Shoah ricorda Marika come “una donna straordinaria”, che ha dedicato la sua vita alla memoria e alla testimonianza, “partecipando ai viaggi della memoria, andando nelle scuole, non sottraendosi mai all’impegno civile della trasmissione della memoria”.
Un vuoto immenso
La scomparsa di Marika Kaufmann lascia un vuoto immenso nella Fondazione Museo della Shoah e in tutti coloro che l’hanno conosciuta. La sua dedizione alla memoria, la sua forza e la sua gentilezza saranno ricordate con affetto e gratitudine.
Marika Kaufmann è stata una figura fondamentale nella lotta contro l’oblio e nella trasmissione della memoria della Shoah. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le storie che ha raccontato, le persone che ha toccato e il suo esempio di coraggio e di impegno civile.
Il valore della testimonianza
La scomparsa di Marika Kaufmann ci ricorda l’importanza della testimonianza diretta e del suo ruolo nella lotta contro l’oblio. La memoria della Shoah è fondamentale per comprendere il passato e per costruire un futuro di pace e di rispetto per la diversità. La sua eredità di memoria e di impegno civile continua a ispirare le nuove generazioni e a ricordare l’importanza di non dimenticare le atrocità del passato.