‘Napul’era’: Un omaggio a Pino Daniele e alla canzone napoletana
A Napoli, nel suggestivo Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte, debutta lo spettacolo “Napul’era – Un viaggio nella canzone napoletana d’autore da Mercadante a Pino Daniele”. L’evento, in programma il 9 dicembre, segna l’inaugurazione di “Capodimonte in scena”, una nuova sezione performativa del museo che mira a far dialogare danza, musica e teatro con gli spazi e i capolavori della Reggia.
Il direttore del museo, Eike Schmidt, ha dichiarato: “In occasione dell’apertura serale straordinaria del 9 dicembre inauguriamo ‘Capodimonte in scena’. È una nuova sezione performativa del Museo e Real Bosco – che mette la danza, la musica, il teatro in dialogo con gli spazi e i capolavori di una Reggia sempre più aperta alla città. Il Salone delle feste torna ad ospitare eventi speciali per cittadini e turisti. Sono particolarmente lieto di annunciare che il primo spettacolo sarà dedicato alla canzone napoletana, dalle villanelle del ‘500 ai classici moderni, per un omaggio colto e originale a Pino Daniele. Capodimonte, da sempre luogo del contemporaneo, tra storia e presente, si racconterà dunque anche ‘in scena’”.
Lo spettacolo, incluso nel costo del biglietto d’ingresso serale al museo (3 euro – apertura ore 19.30-23.30), vede Enzo Decaro come voce narrante, accompagnato alla chitarra classica da Pietro Cantisani e Marco Ielpo alla chitarra acustica. Il focus dello spettacolo è posto sui testi delle canzoni di Pino Daniele, con l’intento di valorizzarne il grande valore poetico, un aspetto a volte trascurato nella celebrazione del grande musicista.
Un viaggio musicale attraverso i secoli
Il maestro Cantisani, ideatore dello spettacolo, ha voluto omaggiare Pino Daniele come straordinario chitarrista, ispirandosi a Gangi e Cigliano, gli artisti che fecero conoscere al pubblico i classici della canzone partenopea. Gli arrangiamenti di Cantisani hanno dato vita a un concerto che unisce la musica di tradizione con alcuni brani di Pino Daniele, autore ormai parte della storia della musica e della poesia napoletana e mediterranea.
Lo spettacolo si snoda attraverso un percorso musicale che spazia dai classici della canzone napoletana ai brani di Pino Daniele, creando un dialogo tra epoche e generi. Si incontrano così “So’ le sorbe e le nespole amare” di Leonardo Vinci con “E invece no”, “L’uocchie de nenna mia” di Saverio Mercadante con “Terra mia”, e “Lo marenaro” dello stesso Mercadante con “Appocundria”.
La scaletta dello spettacolo è ricca di suggestioni, con brani come “Mmiezz’o grano” di Ettore Nardella e “Donna Cuncetta”, “O core mio” di Orlando di Lasso e “Chi tene ‘o mare”, “Qui fu Napoli” di Ernesto Tagliaferri, “Te voglio bene assaje” di Filippo Campanella, “Era de maggio” di Mario Pasquale Costa, “E spingole francese” di Enrico De Leva che si fondono rispettivamente con “Non ce sta piacere”, “Maggio se ne va”, “Lazzari felici”, canzoni amatissime di Pino Daniele.
Un’iniziativa degli Amici della Musica del Lagonegrese
Lo spettacolo “Napul’era” è una produzione degli Amici della Musica del Lagonegrese, organizzatori del Festival Internazionale di Chitarra di Lagonegro, giunto alla sua 41ª edizione. Il Salone delle Feste del museo, che ospiterà l’evento, è stato recentemente dotato di una nuova illuminazione, così come l’appartamento reale.
Con “Napul’era”, il Museo e Real Bosco di Capodimonte si conferma come un luogo aperto alla città, in grado di ospitare eventi culturali di alto livello e di valorizzare il patrimonio musicale napoletano. L’iniziativa rappresenta un’occasione unica per immergersi nella bellezza della canzone napoletana d’autore, con un omaggio particolare a Pino Daniele, un artista che ha saputo incarnare la tradizione musicale napoletana con un linguaggio moderno e universale.
Un omaggio a Pino Daniele e alla canzone napoletana
‘Napul’era’ rappresenta un’occasione importante per celebrare il talento di Pino Daniele, non solo come musicista, ma anche come poeta. Il focus sui testi delle sue canzoni, spesso trascurati, ne valorizza la profondità e la bellezza, contribuendo a far conoscere un aspetto meno noto del suo genio creativo. L’iniziativa si inserisce in un contesto di crescente attenzione per la canzone d’autore napoletana, un genere che ha saputo raccontare la vita e la cultura di Napoli con un linguaggio universale e ricco di emozioni.