La crisi Stellantis colpisce l’Italia: 300 lavoratori a rischio licenziamento
La crisi dell’industria automobilistica europea sta investendo anche gli stabilimenti italiani, con gravi conseguenze per i lavoratori dell’indotto. A Pomigliano d’Arco, circa 300 dipendenti di Trasnova e Logitech, che lavorano per Stellantis, si sono visti recapitare la lettera di licenziamento a Natale. La situazione è particolarmente critica, con l’opposizione e i sindacati che puntano il dito contro il governo, accusato di aver azzerato il fondo automotive proprio nel mezzo della crisi del settore, in particolare per quanto riguarda la produzione di veicoli elettrici.
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, si è mostrato ottimista su un possibile accordo con Stellantis, che ha annunciato la possibilità di spostare la produzione verso modelli ibridi. L’obiettivo dichiarato da Urso è ambizioso: 1 milione di auto prodotte in Italia. Tuttavia, il leader di Azione, Carlo Calenda, ha rivelato un crollo nella produzione di Maserati, con solo 99 auto prodotte, un calo di oltre il 70% rispetto al picco di produzione.
Due tavoli sono stati istituiti per trovare una soluzione per i lavoratori campani e non, sia dell’indotto che direttamente impiegati da Stellantis. Il primo tavolo si terrà martedì prossimo per discutere della situazione di Trasnova, mentre il 17 si terrà un incontro al Mimit con Stellantis. Tuttavia, lavoratori e opposizione chiedono che il confronto si svolga direttamente a Palazzo Chigi. Inoltre, è in corso una forte pressione per portare il presidente di Stellantis, John Elkann, a riferire in Parlamento.
Gli operai campani hanno scritto al presidente Sergio Mattarella, chiedendo “dignità”. La Fiom ha fatto un primo bilancio della situazione, segnalando che il 6 dicembre è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per 101 unità su 115 dipendenti della Logitech, azienda operante nel perimetro Stellantis nei siti di Piedimonte San Germano (Cassino), Pomigliano d’Arco e Melfi. Solo questa settimana sono stati registrati 198 licenziamenti nell’indotto Stellantis, con circa 100 licenziamenti da Trasnova (l’ultimo aggiornamento parla di 97). In totale, sono circa 300 gli operai che rischiano di perdere il lavoro.
Le posizioni contrastanti sulla crisi dell’automotive
Le posizioni politiche sulla crisi dell’automotive sono contrastanti. La maggioranza punta il dito sulle politiche green fortemente supportate dalla sinistra in Europa, come il famoso obiettivo del 2035 per la fine dei motori endotermici. Le sinistre, invece, tendono a difendere la scelta ‘green’ e a puntare sui possibili benefici economici del passaggio all’energia pulita.
Sullo sfondo resta la polemica su quanto Stellantis, e Fiat prima, abbia incassato dalla fiscalità generale, in termini di cassa integrazioni concesse o benefici fiscali per la produzione al sud.
Il futuro dell’industria automobilistica italiana
La crisi dell’industria automobilistica italiana è un problema complesso che richiede un’analisi attenta e un’azione coordinata da parte di tutti gli attori coinvolti. Il governo ha un ruolo fondamentale da svolgere nel supportare le aziende e i lavoratori, garantendo un futuro sostenibile per il settore. L’innovazione tecnologica e la transizione verso l’elettrico sono elementi cruciali per la competitività dell’industria automobilistica italiana, ma è necessario un approccio equilibrato che tenga conto delle esigenze dei lavoratori e del territorio.
La collaborazione tra governo, aziende e sindacati è fondamentale per trovare soluzioni efficaci e sostenibili per affrontare la crisi e garantire un futuro positivo per l’industria automobilistica italiana.
Considerazioni personali
La crisi dell’industria automobilistica italiana è un segnale preoccupante che richiede un’azione immediata e concertata da parte di tutti gli attori coinvolti. Il governo ha il dovere di intervenire con misure concrete per sostenere i lavoratori e le aziende, garantendo un futuro sostenibile per il settore. La transizione verso l’elettrico è inevitabile, ma è fondamentale che avvenga in modo graduale e responsabile, tenendo conto delle esigenze dei lavoratori e del territorio. La collaborazione tra governo, aziende e sindacati è fondamentale per trovare soluzioni efficaci e sostenibili per affrontare la crisi e garantire un futuro positivo per l’industria automobilistica italiana.