Ore di attesa e sofferenza per un ragazzo autistico al pronto soccorso
Marialba Corona, presidente dell’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa) e madre di un ragazzo autistico grave con una rara malattia genetica, ha denunciato su Facebook la mancata attivazione del percorso ‘Dama’ per le persone con disabilità grave al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna.
Il figlio di Marialba, affetto da forti dolori da reflusso nonostante la terapia e la dieta, è stato portato al pronto soccorso in condizioni di emergenza. La donna ha richiesto l’attivazione del percorso ‘Dama’, ma le è stato risposto che non era il modo corretto per attivarlo. La richiesta di un’assistenza specifica per il figlio, in quanto disabile grave, è stata ignorata.
“Braccialetto azzurro otto ore di attesa in pronto soccorso”, ha scritto Marialba, descrivendo le ore di sofferenza del figlio in attesa di essere visitato.
Una Tac evidenzia la necessità di un intervento immediato
Dopo otto ore di attesa, è stata effettuata una Tac che ha evidenziato un bolo di cibo in esofago, richiedendo un intervento immediato. La madre ha denunciato la mancanza di sensibilità da parte del personale medico, che ha considerato il figlio “uguale a tutti gli altri” e ha stabilito la gastroscopia per la mattina successiva.
“Autistico? Disabile al 100%? È uguale a tutti gli altri e si stabilisce la gastroscopia stamattina”, ha scritto Marialba, evidenziando la mancanza di attenzione alle esigenze specifiche del figlio.
Un appello alle autorità sanitarie regionali
Marialba ha espresso la sua delusione e indignazione per la situazione, sottolineando la contraddizione tra le belle parole e i fatti in Emilia-Romagna.
“Sofferente e a digiuno da ieri mattina ancora alle 16 non è stato chiamato. Vi sembra accettabile tutto questo? In Emilia-Romagna poi… tante belle parole ma i fatti? Quanto ancora dovremo subire?”, ha concluso Marialba, rivolgendo un appello alle autorità sanitarie regionali, tra cui l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, il presidente della Regione Michele de Pascale e il dg dell’Ausl Paolo Bordon.
La necessità di un’assistenza specifica per le persone con disabilità
La vicenda di Marialba Corona evidenzia la necessità di un’assistenza specifica per le persone con disabilità grave, soprattutto in situazioni di emergenza. Il percorso ‘Dama’ dovrebbe essere attivato in modo tempestivo e efficiente per garantire un’assistenza adeguata e un’attenzione particolare alle esigenze specifiche di questi pazienti. La mancanza di sensibilità da parte del personale medico, che ha considerato il figlio di Marialba “uguale a tutti gli altri”, è inaccettabile e dimostra la necessità di una maggiore formazione e sensibilizzazione sul tema della disabilità.