Un’eredità indelebile
Il taekwondo italiano è in lutto. Si è spento a Roma Park Young Ghil, presidente onorario della Federazione Italiana Taekwondo (Fita), figura leggendaria che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo di questo sport nel nostro Paese. Arrivato in Italia nel 1966 con la missione di far conoscere e crescere il taekwondo, ha lasciato un’eredità indelebile, trasformando l’Italia in uno dei Paesi di riferimento a livello mondiale.
“E’ stato il maestro del taekwondo italiano”, ha dichiarato Angelo Cito, presidente della Fita, “ma è stata soprattutto una persona straordinaria, buona e con una umanità incredibile. Sul piano sportivo, ci ha permesso di essere oggi quello che siamo.”
Park Young Ghil, prima di partire dalla Corea, si era sottoposto a un allenamento durissimo per imparare decine di forme e perfezionare le tecniche di combattimento, pronto a trasmetterle ai giovani italiani. La sua prima palestra fu un garage a Roma, simbolo di un inizio umile ma ricco di passione e determinazione.
Il suo contributo allo sport italiano è stato immenso. Come direttore tecnico della Nazionale, ha guidato l’Italia a conquistare una miriade di titoli, formando generazioni di atleti. Tra i suoi successi più significativi, le partecipazioni alle Olimpiadi di Seul 1988 (prima edizione del taekwondo come sport dimostrativo), Barcellona 1992 e Sydney 2000 (prima Olimpiade ufficiale del taekwondo), dove ha preparato atleti come Claudio Nolano, oggi direttore tecnico azzurro.
“Tutti noi siamo stati suoi allievi”, ha aggiunto Cito, “ci ha trasmesso le sue conoscenze e i suoi valori. Il nostro mondo e tutto lo sport hanno perso un uomo, un maestro straordinario. Io un secondo padre.”
Un esempio di dedizione e passione
La storia di Park Young Ghil è un esempio di dedizione e passione per lo sport. Il suo arrivo in Italia nel 1966 segnò l’inizio di una nuova era per il taekwondo, che grazie al suo impegno e alla sua competenza, si è diffuso in tutto il Paese. Il suo lavoro ha contribuito a formare atleti di alto livello, a promuovere la disciplina e a farla conoscere al grande pubblico.
La sua eredità non si limita ai successi sportivi. Park Young Ghil ha lasciato un segno profondo nella vita di molti, con la sua umanità, la sua gentilezza e il suo profondo rispetto per i valori dello sport. La sua scomparsa è una perdita per il mondo del taekwondo, ma il suo insegnamento e il suo esempio continueranno a ispirare le future generazioni di atleti.
Un’eredità da custodire
La scomparsa di Park Young Ghil è un momento di grande tristezza per il mondo del taekwondo italiano. La sua eredità è immensa, non solo per i successi sportivi, ma anche per i valori di rispetto, disciplina e lealtà che ha saputo trasmettere. È importante che la sua memoria e il suo insegnamento continuino a vivere, ispirando le nuove generazioni di atleti a perseguire l’eccellenza sportiva e a rappresentare l’Italia con orgoglio e passione.