Manoscritti inediti svelano il ruolo di Velázquez come mediatore culturale
Tre manoscritti provenienti dall’Archivio di Stato di Roma sono al centro di una mostra congiunta alla Galleria delle Collezioni Reali, al Museo del Prado e alla Real Accademia di Bellas Artes San Fernando a Madrid, che si terrà fino al 9 febbraio. Questi documenti inediti offrono una prospettiva inedita sul ruolo di Diego Velázquez come mediatore culturale tra Spagna e Italia durante il Siglo de Oro.
I manoscritti, corredati di informazioni sul secondo viaggio di Velázquez a Roma tra il 1649 e il 1651, descrivono gli incarichi ricevuti dall’artista per realizzare copie in bronzo di sculture classiche italiane. Questo secondo viaggio, dopo il primo di studi del 1629, aveva lo scopo di acquistare dipinti e statue antiche per le collezioni reali spagnole, oltre a copiare opere italiane e rintracciare frescanti per decorare il nuovo Alcazar di Madrid.
Dettagli minuziosi e perfezionismo di Velázquez
I testi dei manoscritti offrono dettagli minuziosi sulle tecniche da impiegare e sulla materia prima da utilizzare, riflettendo il perfezionismo di Velázquez. Ad esempio, un manoscritto descrive il contratto per la realizzazione di tre sculture – Germanico, Discobolo Vitelleschi e Satiro Caetani – che decorarono la Sala Ottagonale dell’antico Alcazar madrileno e che ora sono esposte nel Salone del Trono e nel Salone delle Colonne del Palazzo Reale di Madrid.
Un altro manoscritto presenta il contratto firmato da Velázquez con Matteo Bonuccelli per la realizzazione di dodici leoni di bronzo, che servirono da base a sei tavole di porfido per il Salone degli Specchi dell’Alcazar di Madrid. Infine, un terzo manoscritto documenta il contratto con lo scultore Orazio Albrizio per la realizzazione di calchi in gesso di tre sculture – Nilo, Apollo e Antinoo – esposte nel Cortile del Belvedere.
Un’occasione unica per approfondire il lavoro di Velázquez
La mostra offre un’occasione unica per approfondire il lavoro di Velázquez come mediatore culturale e per apprezzare il suo talento come artista. I manoscritti, esposti in vetrine nelle tre pinacoteche madrilene, offrono un’immersione nel contesto storico e artistico del Siglo de Oro, svelando dettagli inediti sulla vita e l’opera di uno dei più grandi pittori di tutti i tempi.
La mostra è un’opportunità per conoscere meglio il ruolo di Velázquez nella diffusione della cultura italiana in Spagna e per apprezzare il suo contributo al panorama artistico del XVII secolo. I manoscritti, con le loro descrizioni minuziose e le loro informazioni dettagliate, rappresentano una testimonianza preziosa del lavoro di Velázquez e della sua passione per l’arte classica.
L’eredità di Velázquez come mediatore culturale
La mostra sui manoscritti di Velázquez offre una prospettiva affascinante sul ruolo dell’artista come mediatore culturale tra Spagna e Italia. La sua passione per l’arte classica e la sua capacità di tradurre le tecniche e le forme italiane in un linguaggio pittorico originale hanno contribuito a plasmare il panorama artistico spagnolo del XVII secolo. La sua eredità continua a ispirare artisti e studiosi, dimostrando l’importanza del dialogo culturale e della condivisione di conoscenze e competenze tra diverse culture.