
Salvini contro il divieto di auto a benzina e diesel
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha espresso la sua contrarietà al divieto di auto a benzina e diesel dal 2035, definendolo una “follia”. Salvini sostiene che la transizione verso l’elettrico non è ancora completa e che imporre un divieto così drastico sarebbe dannoso per il settore automobilistico e per l’economia in generale. “Se uno vuole l’auto elettrica che oggi costa e inquina di più la compra, ma mettere fuorilegge dal 2035 le auto a benzina e a diesel è una follia”, ha dichiarato Salvini.
Il ministro ha anche evidenziato la crisi del settore auto, sottolineando che la transizione verso l’elettrico sta causando licenziamenti e che il mercato non è ancora pronto. “Probabilmente non si accorge che stanno licenziando migliaia di operai. Stamattina sono arrivate cento lettere di licenziamento a operai italiani che lavoravano per Stellantis perché il mercato dell’elettrico è fermo”, ha aggiunto Salvini.
L’autostrada della Valtrompia finalmente pronta
In un’altra nota, Salvini ha annunciato che l’autostrada della Valtrompia sarà pronta all’inizio del 2028. “Per l’inizio del 2028 l’autostrada della Valtrompia sarà pronta”, ha dichiarato il ministro durante una visita ai cantieri di Lumezzane e Concesio. L’opera è stata attesa per anni e finalmente si sta concretizzando. “È raro emozionarsi per uno scavo o per una galleria, però è successo perché dopo tanti anni di progetti, attese e ritardi, finalmente si sta correndo”, ha commentato Salvini. “È una bella giornata per una delle zone più industrializzate e produttive d’Italia”. Il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta ha regalato a Salvini un panettone a forma di galleria per celebrare l’evento.
Un futuro incerto per l’automobilistico
Le dichiarazioni di Salvini mettono in luce la complessità della transizione verso la mobilità elettrica. Mentre alcuni Paesi europei spingono per un’accelerazione verso l’elettrico, altri, come l’Italia, si mostrano più cauti. È importante valutare attentamente le implicazioni di questa transizione, tenendo conto non solo dell’impatto ambientale, ma anche delle conseguenze economiche e sociali. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra la necessità di ridurre le emissioni e la tutela del settore automobilistico e dei lavoratori.