Prosciolti i dirigenti coinvolti nel caso Citrobacter
Il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) di Verona, Livia Magri, ha emesso un decreto di non luogo a procedere nei confronti di sette dirigenti medici, tra cui l’ex direttore della Pediatria Paolo Biban e l’ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Francesco Cobello. I sette erano accusati di omicidio colposo e lesioni personali colpose in relazione all’infezione da Citrobacter koseri che aveva colpito il reparto di neonatologia dell’ospedale di Verona nel 2020.
Il caso era scoppiato in seguito alle denunce presentate dai genitori di quattro neonati deceduti a causa dell’infezione. In totale, circa un centinaio di bambini erano stati contagiati, di cui nove avevano riportato gravi deficit permanenti.
Il contesto dell’inchiesta
L’inchiesta era stata avviata nel 2020 dopo la segnalazione di un’epidemia di Citrobacter koseri nel reparto di neonatologia dell’ospedale di Verona. Il batterio, altamente contagioso, aveva causato la morte di quattro neonati e gravi danni a nove altri bambini. Le indagini si erano concentrate sulle possibili cause dell’infezione, tra cui le condizioni igienico-sanitarie del reparto, la gestione dei pazienti e le procedure di prevenzione.
L’accusa aveva ipotizzato che i dirigenti medici indagati avessero commesso delle negligenze che avevano contribuito alla diffusione dell’infezione. Tuttavia, il Gip ha ritenuto che le prove raccolte non fossero sufficienti a sostenere l’accusa di omicidio colposo e lesioni colpose.
Le reazioni al proscioglimento
Il proscioglimento dei dirigenti medici ha suscitato reazioni contrastanti. I genitori dei bambini deceduti o con gravi deficit permanenti hanno espresso delusione e rabbia, sostenendo che la giustizia non è stata fatta. Al contrario, i dirigenti medici prosciolti hanno espresso sollievo e soddisfazione, ribadendo la propria innocenza.
L’Azienda Ospedaliera di Verona ha espresso rispetto per la decisione del Gip, sottolineando l’impegno dell’ospedale per la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure.
Considerazioni sul caso
Il caso del Citrobacter koseri a Verona è un esempio di come le infezioni nosocomiali possano avere conseguenze devastanti. È importante ricordare che la sicurezza dei pazienti è una priorità assoluta in ogni struttura sanitaria. Il proscioglimento dei dirigenti medici non significa che non ci siano responsabilità da attribuire. È importante che si faccia luce sulle cause dell’epidemia e che si adottino misure per prevenire simili tragedie in futuro. La trasparenza e la collaborazione tra le autorità sanitarie, i medici e le famiglie dei pazienti sono essenziali per garantire la sicurezza e la tutela dei diritti di tutti.