L’accusa di patrocinio infedele e falso in atto pubblico
L’avvocata Serena Grassi è stata rinviata a giudizio dalla gup di Brescia Federica Brugnara con l’accusa di patrocinio infedele e falso in atto pubblico. Le accuse riguardano un periodo che va dal 2020 al 2022, durante il quale la Grassi avrebbe ingannato l’attrice ed ex showgirl Randi Ingerman, facendole credere di aver avviato o addirittura vinto alcune cause che in realtà non esistevano o erano state perse.
Secondo l’accusa, la Grassi avrebbe creato “provvedimenti giurisdizionali falsi” per convincere Ingerman della veridicità delle sue affermazioni. La gup ha disposto il rinvio a giudizio, con la stessa Ingerman e la giudice milanese Adriana Cassano Cicuto costituitesi come parti civili.
L’avvocata avrebbe anche coinvolto altre persone, come la giudice Cassano Cicuto e una collega, Zenaide Crispino, facendo passare come firmatarie di provvedimenti falsi. Il pm di Brescia Giovanni Tedeschi aveva chiesto il rinvio a giudizio per l’avvocata 44enne nei mesi scorsi.
Le accuse specifiche
Tra le accuse specifiche, la Grassi avrebbe fatto credere ad Ingerman di aver vinto una causa contro una banca per una somma di 277mila euro, di aver presentato un ricorso all’Inps e di essersi costituita in giudizio contro una clinica che aveva assistito l’attrice per problemi personali.
L’avvocata avrebbe quindi creato un’illusione di successo legale, inducendo Ingerman a credere di aver ottenuto risultati concreti in diverse cause, quando in realtà non era così.
Il processo in arrivo
Il processo contro l’avvocata Serena Grassi inizierà il 7 marzo davanti al giudice monocratico della prima sezione penale di Brescia. La difesa dell’avvocata avrà l’opportunità di presentare la sua versione dei fatti e di confutare le accuse.
Il processo si preannuncia complesso e delicato, con la necessità di valutare attentamente le prove e le testimonianze per giungere a una sentenza equa e giusta.
L’impatto sulla fiducia nel sistema giudiziario
Questo caso solleva interrogativi importanti sulla fiducia nel sistema giudiziario. L’accusa di aver creato provvedimenti falsi e di aver ingannato un cliente mette in discussione l’integrità e la professionalità di alcuni operatori del settore. La sentenza del processo avrà un impatto significativo sulla percezione della giustizia da parte dell’opinione pubblica.