L’Aia dice basta alla violenza sugli arbitri
“E’ ora di dire basta!” – dichiara con fermezza il presidente dell’Aia Carlo Pacifici, in una nota che annuncia una presa di posizione senza precedenti contro la violenza sugli arbitri. L’ultimo grave episodio, che ha visto un giovane arbitro ricoverato in ospedale con un braccio fratturato e 30 giorni di prognosi, ha spinto l’Aia ad agire con decisione. “L’Associazione Italiana Arbitri, a tutela di tutti i propri 33 mila associati, assumerà ora dure prese di posizione per lanciare un segnale forte e tangibile contro questa deplorevole realtà, che si manifesta soprattutto nei campi di periferia a danno di giovani che, con il proprio impegno, permettono il regolare svolgimento dei Campionati dilettantistici e del settore giovanile”, prosegue Pacifici.
Un segnale forte dal Lazio
Il primo segnale di questa nuova linea dura partirà dal Lazio, regione dove si è verificato l’ultimo grave episodio. L’arbitro, impegnato in una partita di Terza Categoria, è stato aggredito e ha riportato la frattura di un braccio, con una prognosi di 30 giorni. “Un episodio che oltre ad avere conseguenze fisiche e psicologiche, le avrà anche a livello lavorativo essendo il giovane associato impossibilitato per alcune settimane a poter svolgere la propria professione di fisioterapista”, sottolinea Pacifici.
Un problema di tutti
“Il mondo del calcio e soprattutto le istituzioni si devono fermare a riflettere su un fenomeno che ha ripercussioni non solo sportive ma anche sociali”, afferma il presidente dell’Aia. “Non basta condannare il fenomeno bisogna agire subito per allontanare chi semina odio e violenza sui campi di calcio. Tutelare gli arbitri vuol dire tutelare il calcio.”
Azioni concrete e sensibilizzazione
L’Aia ha già avviato una riflessione per definire i dettagli di questa dura presa di posizione. “Nelle prossime ore saranno definiti i dettagli di questa dura presa di posizione, definendone i modi e le forme, che potrà avere attuazione sui campi dilettantistici del Lazio. Non escludiamo inoltre iniziative di sensibilizzazione anche nei massimi campionati professionistici”, conclude Pacifici. “Per portare l’attenzione del grande pubblico su un tema che deve essere considerato un problema di tutti e non solo degli arbitri.”
Un passo importante per la tutela degli arbitri
La decisione dell’Aia di assumere una posizione più decisa contro la violenza sugli arbitri è un passo importante per la tutela di questi professionisti. L’episodio del giovane arbitro ferito è un esempio di come la violenza sui campi da gioco possa avere conseguenze gravi, non solo fisiche ma anche psicologiche e lavorative. E’ fondamentale che le istituzioni e il mondo del calcio si impegnino a combattere questo fenomeno con azioni concrete e con una maggiore sensibilizzazione.