
Un accordo storico dopo decenni di trattative
Dopo oltre due decenni di negoziati complessi e spesso interrotti, l’Unione Europea e il Mercosur hanno finalmente raggiunto un accordo di associazione. La firma, avvenuta a Montevideo alla presenza dei leader latinoamericani, segna un passo storico per la politica commerciale europea, aprendo la strada a un mercato unico da 700 milioni di persone.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha definito l’intesa come “un accordo ambizioso ed equilibrato”, sottolineando la sua determinazione a portare a termine un processo che ha attraversato decine di governi su entrambe le sponde dell’Atlantico.
L’accordo elimina le tariffe su oltre il 90% dei beni esportati e importati tra Ue e Mercosur, e prevede il rispetto degli accordi di Parigi sul clima, un freno di emergenza in caso di eccessivo aumento dell’import agro-alimentare e una dotazione da 1 miliardo di euro per compensare eventuali danni alle imprese rurali.
Le polemiche e le riserve dei Paesi membri
Nonostante l’entusiasmo di von der Leyen, l’accordo ha suscitato forti perplessità in alcuni Paesi membri, con la Francia in testa. Il presidente Emmanuel Macron ha espresso la sua netta contrarietà all’intesa, ribadita dal governo francese: “L’accordo impegna solo la Commissione, non gli Stati membri”, ha commentato la ministra dimissionaria al Commercio Estero Sophie Primas.
Anche Polonia e Austria si sono opposte all’accordo, mentre Italia, Olanda e Irlanda hanno espresso forti dubbi. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha espresso “sensibilità diverse”, con il ministro Francesco Lollobrigida che ha chiesto “garanzie su reciprocità e protezione dei nostri prodotti”.
Le preoccupazioni riguardano principalmente l’impatto dell’accordo sul settore agricolo europeo, con diverse associazioni che hanno espresso timori per i danni che potrebbe causare.
Le prossime tappe e le sfide da affrontare
La Commissione Europea si è assunta la responsabilità di parafare il testo sulla base dell’articolo 207 dei Trattati, ma lo scontro con alcune capitali è solo rinviato. Il pallino, comunque, è in mano a Palazzo Berlaymont, che dovrà decidere le basi legali per l’approvazione del testo.
Per le limature giuridiche e la traduzione del testo si prevedono 6-8 mesi. In questo periodo, la Commissione tratterà con i Paesi riottosi, mettendo probabilmente in campo alcune compensazioni parallele.
L’accordo dovrà poi essere approvato dal Consiglio Ue e dall’Eurocamera. Nel caso in cui il testo approdasse al Consiglio come accordo “misto”, servirebbe l’unanimità, un risultato quasi impossibile. Anche in Eurocamera, i Verdi hanno avvertito che “è difficile che ci sia una maggioranza”.
La sfida per von der Leyen sarà quindi quella di convincere i Paesi membri e il Parlamento Europeo ad approvare l’accordo, in un contesto in cui i movimenti anti-Ue e protezionistici sono in costante ascesa.
L’accordo Ue-Mercosur: un passo avanti o un passo indietro?
L’accordo con il Mercosur rappresenta un passo importante per la politica commerciale europea, ma non è privo di criticità. L’impatto sul settore agricolo europeo è un punto di forte preoccupazione, e il processo di ratifica si presenta arduo. Sarà interessante vedere come la Commissione Europea riuscirà a gestire le diverse posizioni dei Paesi membri e a raggiungere un compromesso che soddisfi tutti. L’accordo potrebbe rappresentare un’opportunità per rafforzare i legami tra Europa e America Latina, ma è fondamentale che venga implementato in modo equo e sostenibile, garantendo la protezione dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori.