L’ombra di Trump sulla sostenibilità globale
L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha suscitato preoccupazioni diffuse in Italia, con la metà degli italiani (50%) che lo considera un freno agli sforzi globali per la sostenibilità ambientale. Solo l’11% crede che la sua presidenza contribuirà ad accelerare le politiche sostenibili, mentre il 20% pensa che non avrà alcun impatto significativo. Un ulteriore 19% non esprime un’opinione chiara.
Questo è il risultato di un sondaggio di Youtrend, presentato in occasione dell’evento “Sostenibilità e percezioni”, che anticipa la seconda edizione di Echi, un appuntamento dedicato alla comunicazione della sostenibilità che si terrà il 7 maggio 2025 a Roma.
La preoccupazione degli italiani è comprensibile, considerando le posizioni di Trump sul tema della lotta ai cambiamenti climatici. Durante la sua prima presidenza, Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, un gesto che ha evidenziato la sua contrarietà alle politiche di contrasto al cambiamento climatico. Molti osservatori internazionali si aspettano che la sua seconda presidenza adotti ulteriori politiche in questa direzione, come suggerito dalla scelta di Lee Zeldin come nuovo capo dell’EPA, l’agenzia per la protezione ambientale.
Un incentivo personale per l’azione
Nonostante il generale scetticismo sulle implicazioni dell’elezione di Trump per la sostenibilità ambientale globale, emerge un dato sorprendente: il 35% degli italiani che si interessano alla sostenibilità vede nella presidenza Trump un incentivo personale a fare di più e ad agire in modo virtuoso.
Tuttavia, la maggioranza degli italiani impegnati in questo ambito (56%) non percepisce cambiamenti nella propria motivazione, mentre solo il 10% dichiara di sentirsi meno motivato rispetto al passato.
Reazioni diverse tra le generazioni
La reazione all’elezione di Trump varia sensibilmente tra le fasce d’età. Tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, due intervistati su cinque (39%) vedono in questa presidenza una ragione per intensificare il proprio impegno ambientale. Al contrario, tra chi ha più di 35 anni, il 59% dichiara di non sentirsi né più né meno motivato ad agire per la sostenibilità.
Un’analisi approfondita
L’elezione di Trump suscita reazioni contrastanti in Italia, con un’ampia fetta della popolazione che teme un’inversione di tendenza nella lotta al cambiamento climatico. Tuttavia, è interessante notare come per alcuni la presidenza Trump si traduca in un’intensificazione dell’impegno personale per la sostenibilità. Questo dato suggerisce che le sfide ambientali possono essere percepite come un’opportunità per agire in modo virtuoso, anche in contesti politici che sembrano sfavorevoli. Sarà importante monitorare l’evoluzione di questa percezione e le azioni concrete che ne deriveranno.