Un Manifesto per un Futuro Sostenibile della Moda Europea
La European Fashion Alliance (Efa), un’associazione che riunisce 29 organizzazioni provenienti da 23 Paesi europei, ha presentato un “manifesto” con dieci raccomandazioni per la prossima legislatura europea, con l’obiettivo di plasmare un futuro più sostenibile, inclusivo e innovativo per l’industria della moda. Il documento, presentato in un evento all’Europarlamento in partnership con Certilogo, si rivolge ai decisori europei e delinea le esigenze del settore per una transizione verso un modello più responsabile e sostenibile.
Il manifesto sottolinea la necessità di un approccio equilibrato che tenga conto delle peculiarità del settore della moda europea, caratterizzato da un’elevata presenza di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare. L’Efa ribadisce che la moda europea è unica al mondo per la sua creatività e il suo design, e che qualsiasi politica di sostenibilità deve essere implementata in modo che non minacci questa specificità e non penalizzi le piccole realtà che sono la spina dorsale del settore.
“Si parla spesso di moda, tuttavia non bisogna mai dimenticare che quella europea è l’unica ad essere creativa: un settore che non parte dal solo mercato, ma dalla creatività dei suoi operatori”, ha sottolineato Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana.
“In Italia la produzione di moda in larghissima parte viene da imprese medie, spesso piccole e piccolissime: ogni nuova regola europea deve assolutamente rispettare questo aspetto, altrimenti uccidiamo proprio quello che caratterizza la moda europea”, ha aggiunto Capasa.
Le Raccomandazioni del Manifesto
Il manifesto dell’Efa presenta una serie di raccomandazioni specifiche per la nuova Commissione Europea, tra cui:
* **Riconoscimento del ruolo e dell’unicità della moda europea:** L’Efa chiede all’Unione Europea di riconoscere il ruolo fondamentale dell’industria della moda europea, con la sua creatività e il suo design unici al mondo. L’implementazione di requisiti di sostenibilità o circolarità non deve essere semplicistica e deve tener conto delle specificità del settore.
* **Coinvolgimento di tutte le competenze:** L’Efa ritiene fondamentale il coinvolgimento di tutte le competenze, dai marchi alle università e ai centri di ricerca, nel processo di definizione e implementazione delle politiche di sostenibilità per la moda.
* **Trasparenza e informazioni chiare:** Il manifesto chiede l’inclusione di informazioni sugli aspetti sociali e ambientali dei prodotti tessili e della moda sulle etichette, per garantire trasparenza e consapevolezza ai consumatori.
* **Linee guida chiare e supporto finanziario:** L’Efa chiede a Bruxelles linee guida chiare e attuabili, supporto finanziario per l’implementazione delle politiche di sostenibilità e tempo sufficiente per un’implementazione adeguata.
* **Innovazione e digitalizzazione:** Il manifesto sottolinea l’importanza di politiche di innovazione e digitalizzazione per consentire alle aziende di moda di realizzare la transizione verso un modello più sostenibile, senza compromettere la loro competitività e il loro valore economico e culturale.
“Noi siamo molto attenti – ha proseguito Capasa – che il nostro lavoro tuteli sempre i valori europei, il rispetto dei diritti umani e della sostenibilità ambientale. Per noi le condizioni dei lavoratori sono fondamentali.”
Un Appello per un Futuro Equilibrato
L’Efa lancia un appello a Bruxelles per un dialogo costruttivo che porti alla definizione di politiche di sostenibilità che siano efficaci, ma anche realistiche e rispettose delle peculiarità del settore della moda europea. L’obiettivo è di creare un futuro più sostenibile, inclusivo e innovativo per la moda, senza penalizzare le piccole e medie imprese che sono la spina dorsale di questo settore.
Un Dialogo Necessario
Il manifesto dell’Efa rappresenta un importante passo avanti nel dibattito sulla sostenibilità dell’industria della moda. L’appello per un dialogo costruttivo tra il settore e i decisori europei è fondamentale per la definizione di politiche efficaci e realistiche. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra le esigenze di sostenibilità ambientale e sociale e la necessità di preservare la creatività e la competitività del settore, tenendo conto delle peculiarità delle piccole e medie imprese che ne sono la base.