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Archiviazione dell’ultimo filone dell’inchiesta Covid a Bergamo
Il gip Vito Di Vita ha disposto l’archiviazione dell’ultimo filone dell’inchiesta sulla gestione del Covid a Bergamo, accogliendo la richiesta della Procura. L’indagine riguardava quattro persone: il direttore generale dell’Ats di Bergamo Massimo Giupponi, l’allora direttore dell’Asst Bergamo Est Francesco Locati, l’allora direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est Roberto Cosentina e l’ex direttore medico del Presidio 2 Giuseppe Marzulli. I reati contestati a vario titolo erano l’epidemia colposa, le lesioni colpose, il falso ideologico e il rifiuto d’atti di ufficio, in relazione all’epidemia che si sviluppò all’interno dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano nel febbraio 2020.
Le accuse e il ragionamento della Procura
La Procura di Bergamo, guidata dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota, ha contestato il ragionamento che aveva portato all’archiviazione dei due precedenti filoni dell’inchiesta, uno dei quali riguardava l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Secondo il tribunale dei ministri di Brescia, non era dimostrato il nesso causale tra la diffusione del virus e i reati contestati, come gli omicidi colposi e le lesioni colpose. La Procura, pur dissentendo dal pronunciamento del tribunale dei ministri, ha presentato richiesta di archiviazione sulla base della Riforma Cartabia, che esige una prognosi sull’esito di un eventuale processo. La Procura ha ritenuto che non fosse ragionevolmente prevedibile la condanna degli indagati.
L’archiviazione e le considerazioni sulla Riforma Cartabia
Il gip Di Vita ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura, sposando il filo logico che ha portato alla decisione. La Riforma Cartabia ha introdotto il requisito della prognosi sull’esito di un eventuale processo, imponendo ai magistrati di valutare la probabilità di condanna prima di procedere con l’indagine. In questo caso, la Procura ha ritenuto che la probabilità di condanna fosse bassa, a causa della difficoltà di dimostrare il nesso causale tra le condotte degli indagati e i reati contestati.
Considerazioni sull’archiviazione dell’inchiesta Covid
L’archiviazione dell’ultimo filone dell’inchiesta Covid a Bergamo solleva diverse questioni. Da un lato, è importante garantire che le indagini siano condotte in modo efficiente ed efficace, evitando di perseguire accuse che non hanno una solida base probatoria. Dall’altro lato, è fondamentale che le responsabilità per gli errori commessi durante la gestione dell’epidemia siano accertate, in modo da evitare che si ripetano in futuro. La Riforma Cartabia ha introdotto un nuovo approccio alle indagini, che si basa sulla valutazione della probabilità di condanna. Questo approccio potrebbe portare a un aumento delle archiviazioni, ma potrebbe anche contribuire a garantire che le risorse giudiziarie siano utilizzate in modo più efficiente. È importante valutare attentamente le implicazioni di questa riforma e il suo impatto sulla giustizia penale.