L’ascesa e la caduta di un’icona pop
Il nuovo film biografico su Robbie Williams, “Better Man”, in uscita il 1 gennaio, promette di svelare la verità sulla vita dell’icona pop britannica. Diretto da Michael Gracey, il film racconta la parabola di Robbie: l’ascesa vertiginosa, la caduta e la successiva rinascita. Il film esplorerà i momenti cruciali della sua carriera, dai primi anni con i Take That, al successo come solista, fino alle ombre della depressione e delle dipendenze.
Il film si concentra anche sui rapporti familiari di Robbie, sul suo successo planetario e sui concerti davanti a folle sterminate. Il cantante ha definito il matrimonio con la moglie Ayda Field come “la scommessa più grande della mia vita”, ammettendo che la scelta di sposarsi gli ha permesso di abbracciare uno stile di vita monogamo e di affrontare le sfide della sua vita con un nuovo punto di vista.
La verità sui Take That: un’uscita non volontaria
Il film svela un retroscena inedito sulla sua uscita dai Take That: Robbie non ha lasciato la band di sua spontanea volontà, ma è stato “accompagnato alla porta”. “Tutta la parte sui Take That potrebbe essere un film a sé”, ha rivelato Robbie. “Non ci sono veri cattivi nella band. Eravamo solo ragazzi che cercavano di capire chi fossero, immersi in un ambiente tossico ed estremo.”
Robbie ha smentito la narrazione che circolava in Italia, secondo cui avrebbe desiderato diventare il cantante principale della band. “Non credo ci fosse questa narrazione nel Regno Unito. Ho lasciato la band, e le ragazze erano tristi, tutto qui. Ma sì, mi ha colpito sapere che in Italia si pensava fossi io il cattivo. Però va bene così. Non mi disturba.”
L’odio degli Oasis: uno snobismo che ha ferito
Il film affronta anche il rapporto conflittuale di Robbie con gli Oasis. “Mi snobbavano perché venivo da una boy band”, ha rivelato Robbie. “Penso che rappresentassero il simbolo dello snobismo che caratterizzava l’industria musicale di allora. Era qualcosa di estremo, un fenomeno che mi faceva sentire inferiore.”
Robbie ha confessato che l’atteggiamento degli Oasis lo ha profondamente ferito, soprattutto in un momento in cui stava lottando con il suo senso di valore personale. “Sembrava che tutti i miei coetanei, che ammiravo e adoravo, mi odiassero. Sembrava persino universalmente accettato che fossi odiato da tutti, tranne che dalle persone che venivano ai miei concerti. Così ho finito per pensare di essere detestabile, non amabile, antipatico.”
Un’analisi critica del film
Il film “Better Man” si presenta come un’occasione unica per scoprire un lato inedito di Robbie Williams, uno dei personaggi più iconici della musica pop. Il film promette di essere un viaggio emozionante attraverso la vita di un artista che ha saputo affrontare le sfide della fama e della notorietà, trovando la forza di rialzarsi e di continuare a brillare.
Il film è un’opportunità per riflettere sul ruolo dei media e del pubblico nella vita di un artista, e sulle difficoltà che un giovane talento può incontrare nel suo percorso verso il successo. “Better Man” è un film che si rivolge a tutti coloro che amano la musica e che sono curiosi di conoscere la storia di un artista che ha saputo conquistare il mondo con la sua voce e la sua energia.
Il potere della narrazione
Il film “Better Man” si presenta come un’occasione per rivalutare la figura di Robbie Williams, spesso etichettato come un artista “pop” e “superficiale”. Il film, attraverso la narrazione di un percorso di vita ricco di sfide e di successi, ci permette di comprendere la complessità di un artista che ha saputo affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione.