Una “Fattoria sociale” nell’anello verde di Pompei
Nel cuore dell’area archeologica di Pompei, un nuovo progetto di inclusione sociale prende vita: “Parvula Domus”, la prima “Fattoria sociale” nata all’interno di un sito archeologico. L’iniziativa, inaugurata in concomitanza con la “Giornata internazionale delle persone con disabilità”, è un’opportunità per i ragazzi con autismo e disabilità cognitiva di vivere un’esperienza di inclusione e valorizzazione del territorio.
L’ex stazione della Circumvesuviana, un piccolo edificio demaniale situato nell’area extra moenia di Pompei, è stato ristrutturato in stile pompeiano e ospita l’associazione “Il Tulipano”, che da anni si impegna per l’inclusione di giovani con disabilità.
Il progetto, sostenuto dal Comune di Pompei, dal Santuario di Pompei e da altri enti del terzo settore, prevede una serie di attività che vanno dall’agricoltura alla cura dei beni culturali, con l’obiettivo di creare un “hub sociale della bellezza, dell’ambiente e dell’archeologia”.
Un’esperienza di inclusione e valorizzazione del territorio
La “Fattoria sociale” offre ai ragazzi speciali la possibilità di vivere un’esperienza di inclusione sociale e di valorizzazione del territorio attraverso attività di manutenzione e ricerca, che comprendono anche le antiche tecniche dell’agricoltura. I ragazzi si impegnano in attività come la coltivazione di ortaggi, la cura delle api e la produzione di vino, olio e miele, riscoprendo e tramandando le tradizioni agricole del territorio.
Il progetto prevede anche la realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro, in collaborazione con il liceo Pascal di Pompei, che ha già inserito il sito nel suo percorso scolastico.
Un modello di welfare culturale e di cura dei beni culturali
La “Fattoria sociale” di Pompei è un modello di welfare culturale che si basa sull’integrazione di soggetti con fragilità e sulla valorizzazione dei beni culturali. Il progetto, finanziato da fondi Pnrr, prevede anche la formazione di persone con disabilità cognitiva nella cura del patrimonio, con l’obiettivo di insegnare loro le prime tecniche di restauro e conservazione dei beni culturali.
Al progetto sono affidate alcune domus dell’antica Pompei, come “La Casa di Pansa” e “La Casa delle Nozze d’Argento”, con aree verdi e agricole, che saranno utilizzate per attività di formazione e di cura del patrimonio.
Un’iniziativa che promuove la bellezza, l’ambiente e l’archeologia
Il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ha sottolineato l’importanza del progetto, definendolo un “contributo affinché l’agricoltura possa tramandarsi con i metodi naturali e antichi che stanno scomparendo”.
La “Fattoria sociale” rappresenta un’iniziativa innovativa che promuove la bellezza, l’ambiente e l’archeologia, offrendo un’opportunità di inclusione sociale e di valorizzazione del territorio per i ragazzi speciali e per l’intera comunità.
Un modello di inclusione e di valorizzazione del territorio
La “Fattoria sociale” di Pompei è un progetto innovativo che dimostra come la cultura e l’archeologia possano essere strumenti di inclusione sociale e di valorizzazione del territorio. L’iniziativa offre ai ragazzi con disabilità la possibilità di vivere un’esperienza di integrazione e di contribuire alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, contribuendo a creare un modello di welfare culturale che si basa sulla bellezza, l’ambiente e l’archeologia.