La polemica sull’esclusione dei librai
La fiera Più libri più liberi, una delle principali manifestazioni del settore editoriale, si terrà a dicembre ma non vedrà la partecipazione dei librai. Questa decisione è stata fortemente criticata da Paolo Ambrosini, presidente di Ali-Confcommercio, che ha espresso la sua incomprensione per la scelta di un calendario che si sovrappone all’avvio delle vendite natalizie.
“Questa decisione è già di per sé incomprensibile, visto che le fiere nascono come occasione di aggiornamento e sviluppo e richiederebbero quindi la partecipazione di tutti”, ha dichiarato Ambrosini. “In questo specifico caso poi è ancora più incomprensibile, dato che molti degli espositori segnalano la difficoltà di trovare spazio e attenzione in libreria schiacciati dagli editori più grandi e organizzati.”
Ambrosini ha sottolineato l’importanza della fiera come occasione di confronto e di creazione di relazioni tra editori e librai, opportunità che saranno perse a causa dell’esclusione dei librai.
L’interrogativo sul calendario della fiera
Il presidente di Ali-Confcommercio ha sollevato dubbi anche sulla scelta di collocare la fiera a dicembre, chiedendosi se l’obiettivo non dichiarato sia quello di organizzare un mercato natalizio.
“Perché continuare a collocarla a dicembre e non pensare a un altro periodo dell’anno? Forse perché l’obiettivo non dichiarato è organizzare un mercato natalizio?” ha affermato Ambrosini.
Considerazioni personali
L’esclusione dei librai da Più libri più liberi è un segnale preoccupante per il futuro del settore editoriale. La fiera dovrebbe essere un’occasione per tutti gli attori del mondo del libro di incontrarsi, confrontarsi e creare nuove relazioni. La scelta di un calendario che esclude i librai è incomprensibile e rischia di penalizzare l’intero settore.