‘Mediae Terrae’: Un Piano per la Rinascita dell’Appennino
Il commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto 2016, Guido Castelli, presenta il suo nuovo libro ‘Mediae Terrae. Dopo il terremoto: la rinascita dell’Italia centrale oltre la fragilità del territorio’. L’opera, che sarà presentata domani, 4 dicembre, alle 13.15 presso lo stand della Regione Lazio al Roma Convention center, in occasione della Fiera nazionale della piccola e media editoria ‘Più libri, più liberi’, con il ministro della Cultura Alessandro Giuli e l’editore Francesco Giubilei, si propone come un’analisi approfondita delle sfide e delle opportunità per la ricostruzione dell’Appennino centrale dopo il terremoto del 2016.
Castelli descrive il suo lavoro come un’opera frutto di un “gioco di squadra” tra istituzioni, regioni, comuni, amministratori, ma anche imprese, associazioni e cittadini, sottolineando come il cratere sia diventato un “grande laboratorio” per una ricostruzione che ha finalmente “segnato un cambio di passo”.
Innovazione e Sviluppo Sostenibile
Nel libro, Castelli traccia le linee guida per rifondare un Appennino contemporaneo, ricco di arte e cultura millenaria, ma aperto alle nuove reti, fisiche e virtuali. Tra le tematiche affrontate, spiccano l’innovazione, il contrasto alla crisi demografica, l’adattamento al cambiamento climatico e le ipotesi di sviluppo per rilanciare il ruolo dei borghi dell’Appennino centrale.
L’autore pone l’accento sul rilancio dell’agricoltura di precisione e sulla nuova evoluzione della rivoluzione digitale, elementi chiave per la crescita economica e sociale del territorio. In nove capitoli, Castelli delinea una visione di futuro per l’Appennino, che si basa sulla valorizzazione delle sue risorse culturali e naturali e sulla sua capacità di adattarsi alle sfide del XXI secolo.
Un’Opera di Speranza e Ricostruzione
‘Mediae Terrae’ si presenta come un’opera di speranza e di ricostruzione, che offre una prospettiva ottimistica per il futuro dell’Appennino centrale. Il libro di Castelli non si limita a descrivere le difficoltà del territorio, ma propone soluzioni concrete e innovative per affrontare le sfide del presente e del futuro. La sua visione di un Appennino contemporaneo, aperto all’innovazione e al cambiamento, rappresenta un messaggio di speranza per le comunità colpite dal terremoto e per l’intero territorio italiano.