La denuncia dell’Aipd
L’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) ha denunciato un caso di discriminazione scolastica a Potenza, dove un istituto ha respinto la domanda di iscrizione al secondo anno di Donato, un ragazzo con sindrome di Down. Il dirigente scolastico ha motivato la decisione con la mancanza di un docente di sostegno, nonostante il ragazzo fosse stato affiancato da un insegnante con rapporto 1/1 per 18 ore settimanali. “Si tratta di un caso di discriminazione diretta”, ha dichiarato Gianfranco Salbini, presidente nazionale di Aipd, che sta sostenendo la famiglia. “La disabilità non è una condizione straordinaria, ma parte integrante della realtà umana. Una diversità che arricchisce e caratterizza ogni persona. La scuola, luogo deputato alla crescita culturale e civica, deve essere il laboratorio in cui si imparano il rispetto, la comprensione e la valorizzazione delle diverse condizioni di vita.”
Un caso non isolato?
Secondo l’Aipd, questo non è un caso isolato. “In alcune, seppur rare, situazioni, i dirigenti scolastici scelgono di affrontare la disabilità con un approccio distante e diffidente, considerandola un problema piuttosto che una risorsa. Questo atteggiamento non solo tradisce la missione educativa della scuola, ma si pone in netto contrasto con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia, che garantisce il diritto all’istruzione senza discriminazioni.”
L’appello per una scuola inclusiva
In occasione della Giornata Internazionale per le persone con disabilità, l’Aipd ha rilanciato il proprio appello alle istituzioni preposte, dai dirigenti regionali ai sindacati, affinché promuovano una gestione scolastica che rispetti e valorizzi le diversità. “Ogni forma di resistenza a questo principio rischia di vanificare gli sforzi di chi ogni giorno lavora per un’educazione inclusiva. La Giornata di oggi deve quindi rappresentare non solo un momento di celebrazione, ma anche un’occasione per ribadire il nostro impegno: costruire una scuola e una società in cui nessuno sia lasciato indietro.”
Riflessioni sull’inclusione scolastica
La vicenda di Donato ci ricorda l’importanza di costruire una scuola che sia veramente inclusiva, in grado di accogliere e valorizzare le diversità. La scuola dovrebbe essere un luogo di crescita e di apprendimento per tutti, indipendentemente dalla propria condizione. È fondamentale che le istituzioni si impegnino a garantire il diritto all’istruzione senza discriminazioni, promuovendo una cultura di rispetto e di accoglienza. La disabilità non è un problema, ma una risorsa che arricchisce la società. Dobbiamo lavorare tutti insieme per costruire una scuola e una società in cui nessuno sia lasciato indietro.